Continua a Firenze la tensione tra i sindacati e Matteo Renzi dopo che il sindaco ha deciso di permettere l’apertura dei negozi nel centro storico anche sabato 1 maggio.
Una delegazione di lavoratori, dopo il presidio organizzato nella mattinata di venerdì 30 aprile da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, è andata direttamente nella sede del municipio, a Palazzo Vecchio per consegnare al sindaco i le oltre 2500 firme raccolte (tutte riunite in un unico ‘rotolo’ lungo oltre 10 metri) contro l’apertura dei negozi.
I sindacalisti hanno anche portato al sindaco una grande lampadina con la scritta ‘Firenze si illumina con i valori: unico patrimonio di tutti’ e due libri sulla storia del primo maggio, con tanto di dedica al primo cittadino. I lavoratori sono stati ricevuti dal portavoce del sindaco, Bruno Cavini.
Durante il breve incontro Carla Bonora ha ribadito le motivazioni della loro protesta e ha sottolineato che “il sindaco, se vuole, è ancora in tempo per fare un passo indietro, evitando così domani l’apertura dei negozi”. “Il primo maggio – ha aggiunto Pietro Baio – è una festa di valori, non si tratta di ideologie. E poi, c’é un accordo regionale e il primo maggio rientra nelle 5 festività annuali concordate”. Cavini ha assicurato che riferirà le loro posizioni al sindaco Renzi.
