Processo Breve, Anm: “devastante”. Baldassarre: “Incostituzionale e imbarazzante”

Luca Palamara e Giuseppe Cascini

Il disegno di legge “processo breve” presentato dal governo al Senato non piace né all’Associazione Nazionale Magistrati né all’ex presidente della Corte Costituzionale Antonio Baldassarre.

Per il sindacato, infatti, la riforma è destinata ad avere «effetti devastanti sul funzionamento della giustizia penale in Italia. «La lettura del disegno di legge sul cosiddetto processo breve – rilevano i vertici dell’Anm- conferma e aggrava le forti perplessità  già espresse  dall’Anm nell’incontro con la Consulta per la giustizia del Pdl, pur in assenza di testi e di particolari».

Durissimo il commento di Luca Palamara e Giuseppe Cascini, rispettivamente presidente e il segretario dell’Associazione nazionale magistrati. Per loro «più che di un’amnistia, si tratta di una sostanziale depenalizzazione di fatti di rilevante e oggettiva gravità. Truffatori di professione, evasori fiscali, ricettatori, corrotti e pubblici amministratori infedeli, che non abbiano già riportato una condanna, avranno la certezza dell’impunità.

«Saranno destinati a inevitabile prescrizione – osservano i vertici del sindacato delle toghe – tutti i processi per reati gravi, quali abuso d’ufficio, corruzione semplice e in atti giudiziari, rivelazione di segreti d’ufficio, truffa semplice o aggravata, frodi comunitarie, frodi fiscali, falsi in bilancio, bancarotta preferenziale, intercettazioni illecite, reati informatici, ricettazione, vendita di prodotti con marchi contraffatti; traffico di rifiuti, vendita di prodotti in violazione del diritto d’autore, sfruttamento della prostituzione, violenza privata, falsificazione di documenti pubblici, calunnia e falsa testimonianza, lesioni personali, omicidio colposo per colpa medica, maltrattamenti in famiglia, incendio, aborto clandestino».

Antonio Baldassarre

Per tutti questi reati, concludono Palamara e Cascini, «sarà  impossibile arrivare a una sentenza di primo grado entro due anni dalla richiesta di rinvio a giudizio, quindi sarà sempre impossibile accertare i fatti».

Il presidente emerito della Corte Costituzionale Antonio Baldassarre, invece, parla di disegno di legge «incostituzionale  e imbarazzante». Una stroncatura che fa ancora più sensazione perché l’ex presidente della Consulta è vicino al centro destra. Baldassarre si è detto  «desolato innanzitutto come cittadino», perché, a suo giudizio il provvedimento viola il principio di uguaglianza e soprattutto perché si applica a «reati gravissimi, come quelli di corruzione e concussione» mentre tra quelli esclusi ce ne sono alcuni «lievi». «Non è una cosa seria, – ha proseguito il presidente -visto che stiamo parlando di leggi e non di regali».

«O si applica solo ai processi futuri o si deve applicare a tutti i processi in corso – ha detto ancora Balassarre – diversamente mi pare incostituzionale dal punto di vista della parità di trattamento».

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Emiliano Condò