Fini sostiene che per quanto riguarda il processo breve e lo stanziamento di fondi alla Giustizia previsto in finanziaria «ora c’è il secondo round al Parlamento, ci sarà una discussione e il giudizio va dato solo alla fine dell’iter».
Inoltre lancia un avvertimento: non si può chiedere al Capo dello Stato di diventare un attore politico. Il presidente della Camera ha tenuto una lectio magistralis nell’Università romana di Tor Vergata e risponde alle domande degli studenti.
«Non si può ipotizzare che mentre il Parlamento lavora il capo dello Stato parli – aggiunge Fini – pensare ad una cosa del genere significa non conoscere il nostro ordinamento perché quando il Parlamento lavora il capo dello Stato deve tacere».
Fini chiosa: «Non si può chiedergli di diventare un attore politico». Il presidente della Camera ha ricordato che il ru0lo del Capo dello Stato è interventire alla fine (degli iter legislativi, ndr) assumendosi la responsabilità anche di un eventuale diniego.
Sempre durante la sua lectio magistralis sulla democrazia partecipativa all’Università Tor Vergata di Roma il presidente della Camera Gianfranco Fini è tornato a sottolineare l’importanza di un Parlamento forte anche nei sistemi presidenziali ai quali, come è noto, guarda con interesse.
«La necessità della forza del Parlamento – ha sottolineato – non significa parlamentarismo in senso deteriore, lentezza dei processi, morta gora dove affondare le istanze riformatrici. Un Parlamento forte significa un Parlamento in cui c’é la realizzazione caratteristica della democrazia che deve essere rappresentativa nel maggior modo possibile ma anche governante nel maggior modo possibile».
«Persino nei sistemi presidenzialisti – ha osservato – non é vero che il Parlamento è un orpello». E per questo Fini cita l’esempio del seggio perso dai Democratici negli Stati Uniti e «che nel più forte sistema presidenziale che conosciamo pone Obama nella situazione di non sapere se la sua importantissima riforma sanitaria avrà l’ok: non è vero che il presidenzialismo deprime il Parlamento».
