Nuova giornata di tensioni tra maggioranza e opposizione a Palazzo Madama. Il Partito Democratico, infatti, ha abbandonato i lavori della Commissione Giustizia del Senato che nella mattinata di mercoledì 13 gennaio era tornata a riunirsi per esaminare il maxi-emendamento presentato dal relatore al disegno di legge sul processo breve, come era stato concordato alla conferenza dei capigruppo.
La decisione del Pd dal fatto che in Commissione non è stato possibile un esame degli emendamenti e dei subemendamenti presentati al maxi-emendamento in sede referente, quindi con la possibilità di votare.
«Il ritorno in Commissione – ha spiegato Silvia Della Monica, che ora è capogruppo nella seconda commissione per il Pd – avrebbe dovuto comportare l’esame degli emendamenti e visto che non si poteva votare non aveva più senso restare e siamo andati via».
Il relatore del provvedimento Giuseppe Valentino (Pdl) si è rammaricato per la decisione del Pd ma ha spiegato che «l’opposizione riteneva si dovesse avviare una fase consuntiva ma questo è escluso dal regolamento e dal provvedimento preso dal presidente Schifani». «Il dibattito – ha detto ancora Valentino – comunque c’é stato e i colleghi della maggioranza hanno segnalato le loro opinioni che potrebbero essere oggetto di qualche modifica all’ipotesi emendativa che ho presentato».
Secondo Della Monica, invece, «il rinvio in Commissione ha rivelato l’intento di uno sterile quanto inutile passaggio parlamentare che mantenesse inalterato il testo del governo». Il senatore democratico ha aggiunto che si è davanti a «trucchi e trucchetti». In sostanza, secondo il Pd, non è stato rispettato il regolamento del Senato perché la commissione non ha potuto svolgere le proprie funzioni in sede referente e in Aula ha deciso di sollevare la questione chiedendo la convocazione della giunta del regolamento.
Il punto contestato è il comma 11 dell’articolo 100 dove è scritto che il presidente del Senato può rinviare in Commissione singoli articoli e relativi emendamenti stabilendo quando riprendere la discussione in Aula senza rimandare tutto il disegno di legge indietro.