MILANO – ”E’ verosimile che l’11 aprile il presidente Berlusconi sarà in aula”. Lo ha detto uno dei suoi difensori, l’avvocato Niccolò Ghedini al termine della ripresa del processo Mediaset. Il premier ha detto di non voler evitare l’aula, anzi: ”Come sempre io voglio andare. I miei avvocati me lo impediscono”. ”Proprio Ghedini – ha aggiunto – mi ha detto che oggi c’era il posizionamento delle udienze e quindi non era necessaria la mia presenza”.
Il processo Mediaset, ripreso il 28 febbraio a Milano e nel quale tra gli imputati figura Silvio Berlusconi è stato rinviato al prossimo 11 aprile data compatibile anche con gli impegni del difensore del premier e anche di Berlusconi.
Il processo riprenderà con l’audizione dei testi della difesa di una degli imputati, la dottoressa Galetto, difesa dall’avvocato Daria Pesce. E’ prevista inoltre anche una testimonianza di un teste dell’accusa.
Inoltre i giudici hanno stabilito che le difese entro il 31 marzo debbono presentare le liste dei loro testimoni ”ai fini di consentire al tribunale di ridurre – come ha letto il presidente in aula – le liste abbondanti e superflue”, per il principio di economia e speditezza del processo.
Inoltre il presidente Edoardo D’Avossa ha pregato le difese di convocare in aula i propri consulenti tecnici ”per noi sarebbe ideale – ha detto – ci consentirebbe di fare molta chiarezza”.
Uno dei legali del premier, Niccolò Ghedini, ha detto che l’obiettivo di Berlusconi non è la prescrizione: ”Non è nostra intenzione fare prescrivere i presunti reati, ma la nostra intenzione è fare il processo ed avere la possibilità di difenderci”.
Ghedini ha criticato duramente l’ordinanza letta oggi dai giudici in aula con la quale si chiede alle difese di “sfoltire” le liste dei loro testimoni. ”Oggi il tribunale ci ha detto di ridurre i testi delle difese – ha chiarito Ghedini – se questo è il giusto processo!”.