MILANO – Sul fronte del processo Ruby l’imputato Silvio Berlusconi ha bisogno di tempo. Mercoledì 6 aprile la prima udienza: solo tecnica, assente il premier, i suoi avvocati-parlamentari e Ruby. E la prossima quando cadrà? A conti fatti non prima di due mesi, un tempo vitale per trovare per via parlamentare il modo di far sgonfiare i processi. Tra i tempi delle aule di giustizia e quelli del premier si dovrebbe arrivare a fine maggio-primi di giugno. Berlusconi ha dato la proprio disponibilità per le udienze solo di lunedì. Già perchè nei lunedì che restano prima della pausa estiva sono già stati calendarizzate le udienze per gli altri tre processi.
Nel frattempo arriverà il voto della Camera sul conflitto di attribuzione. Se, come previsto dati i numeri della maggioranza, la questione arriverà alla Corte Costituzionale ci vorranno mesi prima che la Consulta si esprimerà sul caso e deciderà se il reato di concussione (la famosa telefonata in Questura per far rilasciare Ruby) è ministeriale o meno. Prima ancora però la Corte deve esprimersi sull’ammissibilità del conflitto e se lo ammetterà è probabile che la difesa del premier chiederà la sospensione del processo, in attesa del secondo verdetto della Consulta: quello nel merito della questione.
Nel frattempo in Parlamento andrà avanti l’accelerazione della maggioranza sulla prescrizione breve, in Aula da martedì 5. Una volta approvata manderà all’aria il processo Mills, quello più “maturo” dati i tempi: rischia di scadere a giugno senza una sentenza. Sul processo Mediatrade invece i tempi sono più lunghi: oggi, lunedì, i pm hanno chiesto il rinvio a giudizio, ma siamo ancora in udienza preliminare.