Mentre la Procura di Milano dispone una consulenza medico legale per accertare la prognosi e l’eventuale esistenza di danni permanenti al volto di Silvio Berlusconi in seguito alle ferite riportate in piazza Duomo, il suo aggressore, Massimo Tartaglia viene trasferito da San Vittore al reparto di psichiatria dell’ospedale San Carlo.
Il procuratore aggiunto Armando Spataro, titolare dell’ inchiesta sull’aggressione al premier, pochi giorni fa ha deciso di nominare due medici legali per chiarire la durata della malattia e i tempi di guarigione del presidente del Consiglio oltre alla sussistenza di eventuali postumi permanenti per il colpo (con un souvenir) in faccia.
Di 25 giorni era la prima prognosi formulata al San Raffaele, la sera stessa del ricovero del premier, di 90 quella formulata poi dal suo medico personale, il professor Alberto Zangrillo. Il professor Carlo Goy, dell’istituto di medicina legale di Milano, e uno specialista maxillo-facciale avranno il compito, di visitare il capo del governo anche ai fini dell’esatta formulazione delle accuse per Tartaglia: per ora è stato ipotizzato il reato di lesioni pluriaggravate.
Ai due consulenti, però, non è stato dato un termine preciso per il deposito della loro relazione: tutto dipenderà da quando il capo del governo si renderà disponibile per la visita. «Avete visto? Sto bene. Ho solo una piccola cicatrice qui e una qui. Mi hanno tolto un dentino, ma ne ho altri 35», ha detto oggi Berlusconi, mostrando le piccole cicatrici lasciate dall’aggressione agli abitanti di Cansatessa, al termine della sua visita in Abruzzo e scherzando sull’aggressione subita.
Intanto nel pomeriggio Tartaglia, che soffre di disturbi mentali, ha lasciato il carcere di San Vittore ed è stato trasferito, in regime di detenzione, nel reparto di psichiatria del San Carlo. Lo ha deciso il gip Cristina Di Censo, con il parere positivo di Spataro, in base a una relazione degli psichiatri della casa circondariale milanese, dove il perito elettrotecnico è rimasto detenuto nel centro di osservazione neuropsichiatrica.
I medici da cui finora è stato seguito, hanno segnalato che l’uomo, non solo si trova in stato depressivo con rischio di gesti autolesionisti, ma che la sua condizione psicopatologica è tale da dover essere curata in ospedale. La “custodia cautelare in un luogo di cura” era già stata chiesta dai difensori, gli avvocati Daniela Insalaco e Gian Marco Rubino, durante l’interrogatorio di convalida dell’arresto in quanto ritenevano che il loro assistito andasse curato. La madre di Tartaglia, dopo il trasferimento del figlio in ospedale, ha solo affermato: «Ora siamo più sereni».