Un imperatore vittima di un antico gossip e di maldicenze che lo vogliono incendiario quando invece si è trattato solo di un errore. Una rilettura storica, quella di Maurizio Costanzo, che riabilita l’imperatore romano Nerone da sempre conosciuto come colui che incendiò Roma.
E che per questo dice «non darò tregua al sindaco di Roma finché non gli dedicherà almeno un vicolo». Perché la sua figura abbia giustizia, per Maurizio Costanzo «bisogna dare il suo nome a una via della capitale, una viuzza, una strada chiusa, non importa anche in estrema periferia».
Inizialmente sembrava una provocazione quella che è arrivata dal giornalista durante la conferenza stampa di presentazione delle iniziative del Comune contro il bullismo e per la rivalutazione delle periferie. Invece Costanzo ha spiegato di «aver detto al sindaco, qualche mese fa, che quest’estate durante lo spettacolo organizzato Gianni Alemanno dovrà annunciare l’intitolazione di Vicolo Nerone».
Il sindaco, dal canto suo, ha chiarito che si tratta «di un’idea di Costanzo» e ha spiegato di non aver dato «nessun assenso». Per il primo cittadino, che si è detto “perplesso” bisogna prima parlare con gli storici e gli uomini di cultura. Per Costanzo nessun problema: «Parliamo con gli storici e con chi vuole ma, all’amico Alemanno non darò tregua, non deve essere vittima anche lui dei pettegolezzi e dell’infamia di cui é stato coperto Nerone».
Costanzo ha parlato dell’imperatore romano come di un uomo dedito alla cultura che erroneamente diede fuoco a casa sua e che ebbe da questo evento duemila anni di cattiverie. Adesso è il momento della sua riscossa: «Vicolo Nerone gli ridarà l’onore che merita».
A dargli ragione il presidente della commissione cultura del Campidoglio Federico Mollicone. «E’ giusto rivalutare la figura di Nerone perché vittima di un’imprecisa e falsa damnatio memoriae, ma esiste già la Domus Aurea all’interno del parco archeologico del Colle Oppio – ha spiegato – Semmai un modo per onorarlo sarebbe quello di riqualificare tutto il parco purtroppo ancora in stato di forte degrado. Auspichiamo venga inserito nel piano interventi straordinari già previsti nell’area di Fori».
