L’acqua rimane pubblica e gratuita in Puglia. La giunta regionale ha approvato infatti il disegno di legge regionale che sancisce il principio dell’acqua bene comune dell’umanità: secondo questo provvedimento il servizio idrico integrato deve essere necessariamente gestito da un soggetto pubblico. Lo ha reso noto l’assessore regionale alle Opere Pubbliche Fabiano Amati, che è relatore del provvedimento.
Il disegno si compone di 15 articoli che stabiliscono i termini di governo e gestione del Servizio Idrico Integrato attraverso la costituzione dell’azienda pubblica regionale “Acquedotto Pugliese – Aqp”.
Nel disegno di legge si stabiliscono i principi dai quali trae ispirazione l’intero disegno di legge: ovvero che l’acqua è un bene comune, di proprietà collettiva, essenziale e insostituibile per la vita, non assoggettabile a leggi di mercato, il cui approvvigionamento deve essere difeso e garantito dalla Regione Puglia.
Viene inoltre sancito il principio secondo cui il servizio idrico integrato è privo di rilevanza economica e deve essere sottratto da ogni regola della concorrenza. Il disegno di legge istituisce l’azienda pubblica regionale “Acquedotto Pugliese – Aqp”, che subentra all’Acquedotto pugliese s.p.a. e sarà amministrata in forma di azienda pubblica regionale «priva di scopo di lucro che potrà eventualmente gestire attività diverse dal servizio idrico integrato, attraverso la costituzione di società anche miste, purchè gli utili siano utilizzati per migliorare il servizio».
Per garantire inoltre la disponibilità e l’accesso all’acqua come diritti inviolabili dell’umanità, il disegno di legge istituisce un fondo regionale per il diritto all’acqua ed uno di solidarietà internazionale. Il fondo sarà gestito dalla Regione Puglia con i sindaci associati nell’ambito territoriale ottimale e avrà lo scopo di garantire il livello essenziale di accesso all’acqua per soddisfare i bisogni essenziali di vita di ogni cittadino.
