ROMA – ”In questi ultimi tempi si e’ assistito al ripetersi di attacchi” alla Corte Costituzionale, ma queste ”insinuazioni” ”non hanno e non avranno mai alcuna incidenza sul sereno e indipendente esercizio della giurisdizione costituzionale”. Lo ha sostenuto il presidente della Consulta, Alfonso Quaranta.
La Corte Costituzionale esercita le sue funzioni ”in modo indipendente dalla politica”, e pur essendoci una ”contiguita”’ con gli organi costituzionali politici questa ”non esclude affatto l’imparzialita’ della Corte e dei suoi componenti”, ha sottolineato Quaranta:
Nel 2011 la Corte Costituzionale ha registrato ”una significativa riduzione” delle pendenze. Il numero dei giudizi definiti, pari a 342 pronunce (di cui 166 sentenze e 176 ordinanze) e’ stato superiore alle sopravvenienze. Lo ha sottolineato il presidente della Consulta, Alfonso Quaranta, nella conferenza stampa annuale, evidenziando anche che la durata media dei giudizi e’ stata di circa 10-11 mesi.
Quaranta ha evidenziato che gli attacchi sono stati rivolti alla Corte ”nel suo complesso” ma anche ”a singoli giudici”. E non e’ tutto: c’e’ stata anche la pubblicazione ”di ricostruzioni, tra l’altro generalmente inesatte, delle discussioni che si svolgono all’interno della Camera di consiglio”. Al riguardo il presidente della Consulta ha evidenziato che le decisioni della Corte ”sono sempre frutto di una valutazione collegiale, basata esclusivamente sul confronto dialettico di argomentazioni giuridiche”; e ”nessuno – ha sottolineato Quaranta – e’ in condizione di conoscere o predeterminare l’esito di una discussione in camera di consiglio e tanto meno prevedere il contenuto di future decisioni”.
Quel che e’ certo e’ che ”insinuazioni aventi ad oggetto la Corte o singoli suoi componenti non hanno avuto, non hanno e non avranno mai alcuna incidenza sul sereno indipendente esercizio della giurisdizione costituzionale”. Di qui l’auspicio che gli organi di stampa, la cui funzione e’ ”certamente essenziale nell’ordinamento democratico, si basino sempre su dati controllati e verificati, pur nell’esercizio del sacrosanto diritto di critica, anche aspra, delle decisioni della Corte; critiche che – ha concluso Quaranta – ben possono essere utili alla Corte stessa per le sue successive valutazioni e decisioni”.
La Consulta ”esercita le sue funzioni, nel ruolo di organo di garanzia, – ha detto in particolare Quaranta – in modo indipendente dalla politica, in conformita’ alla sua istituzionale posizione di terzieta’ e neutralita’, pur trovandosi, proprio per la peculiareta’ delle sue attribuzioni, in una condizione di contiguita’ oltre che con le altre istituzioni di garanzia, anche con gli organi costituzionali politici”. Una contiguita’ che comunque ”non esclude affatto l’imparzialita’ della Corte e dei suoi componenti”, che e’ assicurata ”dalla rigorosa osservanza del principio di collegialita’, che caratterizza l’intera attivita’ della Corte”, ma anche ”dalla trasparenza del suo agire”. E la trasparenza e’ garantita a sua volta ”dalla necessaria motivazione delle sue decisioni”, che sono per cio’ sottoposte ”a un controllo pubblico diffuso”.