Il sei e sette giugno voteremo per il Parlamento europeo e per la prima tornata delle amministrative. La domenica successiva probabilmente per il referendum sulla legge elettorale. E quella successiva ancora per il secondo turno delle amministrative. Una maratona elettorale: non si sfiancano così gli elettori? Quanti rispetteranno i tre appuntamenti in sequenza?
Non è solo un dubbio o un sospetto: parlamentari della Lega e di Forza Italia hanno ammesso e rivendicato la scelta di non unificare il referendum con gli altri voti per non portare appunto al referendum, sgradito alla maggioranza, il traino di un solo election-day.
In termini di denaro, un mancato risparmio di 400 milioni di euro. Che però evidentemente la maggioranza ritiene ben spesi se serviranno ad evitare che si raggiunga il quorum del 50 più uno per cento nel referendum avverso alla legge elettorale, la “porcata” nella definizione del suo stesso autore, l’allora ministro delle Riforme istituzionali, Calderoli.