
ROMA – Hanno risposto in sei alla lettera inviata da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio ai parlamentari Pd, nella quale chiedevano di indicare i loro candidati al Quirinale. Quattro di loro, due della minoranza e due prodiani, hanno fatto il nome di Romano Prodi. Sono Pippo Civati, Franco Monaco, Sandra Zampa e Corradino Mineo. Mentre il senatore Stefano Esposito, quello dell’emendamento del super canguro, ha tagliato corto: “Vai a zappare la vigna caro Beppe”.
A rivelarlo è stato lo stesso leader M5s che, in un post apparso sul suo pulpito-blog e intitolato #ilPdRisponde, pubblica integralmente le mail di risposta. Mineo indica si schiera apertamente a favore del Professore: “Qualora ci fosse una significativa convergenza, fin dalla prima votazione sosterrei Romano Prodi”. Zampa, ex portavoce di Prodi, osserva: “So quanto è stimato e conosciuto all’estero. Conosco la sua onestà e la sua autonomia dai poteri. Il suo rispetto per le istitutzioni. Che vuole che le risponda? Per me è Prodi”. Seguono Civati e Monaco. Quest’ultimo sottolinea: “A mio avviso, Prodi è un galantuomo e soprattutto è la personalità più autorevole e con il più elevato standing internazionale di cui dispone il nostro Paese”.
Fuori dal coro Roberto Rampi, che protesta: “Io credo che non abbia senso una mia indicazione individuale, né un voto che non mi è chiaro a chi sarebbe aperto viste le regole con cui è possibile votare sul sito del Movimento”. Ma rinnova l’invito ai grillini a partecipare al tavolo delle consultazioni: “Penso che una delegazione del Movimento dovrebbe partecipare come sempre in passato agli incontri con il Pd”. Chiude la risposta tranchant di Esposito. Grillo, dal canto suo, ringrazia i sei per l’attenzione.