ROMA – ''Di fronte all'esplodere dello scandalo della truffa dei rimborsi elettorali, che per le liste radicali sono stati effettivamente tali in quanto le uniche ad aver documentato spese superiori alle somme incassate'', i Radicali denunciano ''il tentativo in corso di salvare l'attuale sistema partitocratico e gli contrappongono un modello che, al pari del sistema elettorale, metta al centro la persona anziche' i partiti, escluda il finanziamento agli apparati e si fondi sulle donazioni da parte dei cittadini e sulla fornitura da parte dello Stato dei servizi necessari alla politica''. E' quanto si legge nella mozione approvata all'unanimita' oggi dal Comitato nazionale di Radicali Italiani, e scritta dal segretario Mario Staderini e dal tesoriere Michele De Lucia.
Due le direttrici indicate nella mozione: ''Ricostruire l'infrastruttura giustizia, restituendo una ragionevole durata ai processi, anche per rilanciare l'economia italiana'' e ''offrire al Paese un progetto di governo attraverso iniziative referendarie – a partire dall'abolizione della legge truffa sui rimborsi elettorali e della legge Fini-Giovanardi – che possano determinare una rottura con il sessantennio partitocratico''. La mozione contiene inoltre un richiamo alla necessita' del raddoppio delle iscrizioni e delle donazioni ai Radicali italiani entro giugno, ''pena l'impossibilita' di proseguire l'attivita' politica''.
Quanto al tema delle carceri, i Radicali rivolgono poi un appello alla classe imprenditoriale, perche' ''prenda coscienza che il funzionamento del servizio giustizia non puo' essere disgiunto da un provvedimento di amnistia che renderebbe concreto l'obiettivo di dimezzare entro 2 anni la durata dei processi civili, raggiungendo almeno la durata media europea di 556 giorni''.