«Individuare e punire le talpe» che ci sono nell’inchiesta della Procura di Trani. Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, uscendo da San Macuto, ha commentato la scelta di inviare degli ispettori a Trani che «lavoreranno – assicura il guardasigilli – senza interferire nell’inchiesta».
Secondo il ministro «è un elemento di serenità e garanzia per tutti i cittadini essere consapevoli che quando vi è qualcuno che rivela i segreti d’ufficio e fa la talpa negli uffici giudiziari i magistrati stessi se ne occupano anche col sostegno di altri magistrati».
Alfano non ha «nessun conflitto con il Csm», ma allo stesso tempo auspica che il Consiglio «non faccia politica, ma risolva i problemi della giustizia». Parlando con i cronisti, al termine dell’audizione in Commissione ecomafie, il guardasigilli ha affermato, con riferimento al recente decreto per la copertura della sedi disagiate di «aver fatto la mia parte fino in fondo, mentre il Csm evidentemente non vuole utilizzare lo strumento dei trasferimenti d’ufficio».
Alfano rileva quindi «come il Csm si candidi, non in quanto organo nel suo insieme ma per manovre dilatorie che forse alcuni hanno in mente, a essere un Csm che lascerà sguarnite le sedi disagiate». Il ministro ha poi sottolineato che proprio in un momento in cui il contrasto alla criminalità organizzata segna punti a favore dello Stato «il Csm perda tempo a coprire le sedi disagiate: non vorrei che lo facesse perché siccome ci sono le elezioni del Csm, magari appaia impopolare procedere ai trasferimenti d’ufficio e per non far perdere qualche voto alle loro correnti lascino sguarnite le sedi disagiate». Alfano ha quindi insistito sul fatto che «le Procure di frontiera vanno immediatamente coperte e io chiederò ogni giorno che si riuniscano per risolvere questo problema, perché altrimenti vuol dire che fanno politica invece di risolvere i problemi della giustizia».