Rai a conduttori alternati: un’idea da tuffarsi a pesce. Meno Santoro? Meno Minzolini e Ferrara

ROMA-Sapessero cogliere l’attimo, avessero un briciolo di brillantezza, quella della sinistra e dell’opposizione si tufferebbero a pesce sull’ultima di maggioranza riguardo la Rai: i conduttori di trasmissioni “alternati”. Si tuffassero, ne avrebbero tutto da guadagnare come parte politica e ne guadagnerebbero gli utenti della medesima Rai. Michele Santoro una settimana sì e l’altra no? E così Giovanni Floris, insomma Annozero e Ballarò ogni quindici giorni e non ogni sette? Bene, benissimo: ottimo principio e succosa occasione. Occasione ghiotta perché sarebbe interessante e pure istruttivo vedere chi va a condurre trasmissioni quando loro riposano in panchina. Vedere chi va e l’effetto che fa. In termi di audience se non si vuol scomodare la vituperata categoria della qualità. Una sfida da accettare quella di portare alla piena luce della ribalta i conduttori di destra militante e dichiarata. La lista dei potenziali conduttori che suonano la campana di governo è lunga e può essere infoltita, lungo e folto è anche l’elenco dei flop di tutte le volte che ci hanno provato. Ma questo del confronto sarebbe effetto secondario anche se salutare, quel che più andrebbe afferrato è il principio.

Conduttori alternati: votiamolo subito. Dunque Giuliano Ferrara una settimana sì e l’altra no dopo il Tg. Dunque Vittorio Sgarbi una puntata sì e una no. Dunque Bruno Vespa nelle settimane pari e qualcun altro in quelle dispari e vediamo se il centro destra ci sta. E principio da estendere senza timore di rimetterci nulla: dunque una settimana il Tg1 di Minzolini e la settimana dopo un Tg1 senza Minzolini ma fatto solo con le notizie dell’agenzia Ansa, basta e avanza per ogni opposizione che sa cogliere l’attimo. E se il “prezzo” da pagare è una settimana su due del Tg3 senza la Berlinguer ma solo con l’Ansa, non è proprio un prezzo, forse è anche un affare. E una settimana di notiziari regionali così come sono e una settimana invece senza “soffietti” ad assessori e governatori. E una settimana con la tv del pomeriggio alla Giletti e una settimana senza. Davvero un grande soffio di libertà, ci sarebbe da divertirsi e istruirsi. Incontentabili, si potrebbe aggiungere una clausola “tedesca”: il conduttore beccato a dire una bugia viene squalificato per un paio di turni. In Germania i m inistri si dimettono per aver detto una bugia sulla loro tesi di laurea. Non è il “Lodo Guttenberg”, da loro è ovvia normalità: se menti non sei affidabile. Da noi questo è troppo, improponibile anche a essere incontentabili. Però la squalifica a tempo quando un giornalista, un conduttore, un animatore di salotti televisivi pronuncia per ignoranza o “soggezione, sudditanza psicologica” una falsità..? No, non si può? In effetti sarebbe la strage dei giornalisti, conduttori e animatori. Applicando la regola che pur suggeriamo alla commissione di vigilanza parlamentare sulla Rai, più che alternati sarebbero decimati.

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Mino Fuccillo