”La partecipazione di politici al programma era stata da me indicata in una lettera al direttore generale perchè avesse tutti gli elementi per valutare il programma prima dell’approvazione”. Lo afferma il direttore di Rai3 Paolo Ruffini intervenendo nella polemica sulla presenza di Fini e Bersani a “Vieni via con me”.
Intervistato dal Mattino, Ruffini spiega che tra le norme e le circolari citate da Masi e da Marano ”non ce n’è una che sostenga la loro richiesta. La delibera della Vigilanza del 2003 riguardava la presenza dei politici nei programmi d’intrattenimento, e non è questo il caso, mentre quella di Cappon raccomandava di evitare ospiti di basso livello, e non mi sembra il caso della terza carica dello Stato e del leader dell’opposizione”. La lettera ricevuta da Masi, quindi, ”è sicuramente frutto di un equivoco”.
“Vieni via con me”, dice Ruffini, ”non è un programma che puà essere valutato secondo il criterio della paura e non in base a quello della buona o cattiva televisione”. Il direttore esclude che la trasmissione possa dare una spallata al governo. ”Consiglierei di evitare di caricare la tv di ruoli che non le sono propri – sottolinea – il governo cade o non cade a prescindere da noi”.
Nell’intervista Ruffini precisa di non aver avuto obiezioni alla partecipazione di Nichi Vendola alla prima puntata della trasmissione, per la quale il direttore di Rai3 afferma di non aver ricevuto complimenti da parte del dg Masi.