ROMA – Il consiglio di amministrazione Rai fa i conti con il Festival di Sanremo. Il consigliere di area Pdl, Antonio Verro non risparmia nessuno. “Non c’è televisione al mondo che decida di abdicare al proprio ruolo e lasciare nelle mani di pochi agenti dello spettacolo il proprio palinsesto. Negli ultimi anni il servizio pubblico ha lasciato troppo spazio di manovra a personaggi come Lucio Presta che oggi può permettersi di dichiarare pubblicamente di aver lavorato alla realizzazione del Festival di Sanremo insieme agli autori e al direttore artistico, curando aspetti editoriali, economici e organizzativi, ovvero aspetti che dovrebbero competere solo alla Rai.
“Se questa storia venisse confermata, ci troveremmo di fronte a un enorme conflitto di interessi: Sanremo è stata una produzione interna o uno spettacolo che è stato affidato surrettiziamente in appalto?”. E qui, fa notare il Fatto Quotidiano, “la satira è che si gridi al conflitto di interessi dal Pdl di Silvio Berlusconi”.
Sugli ascolti, ottimi, nonostante un Festival ritenuto schierato a sinistra, Verro dice: “Sono motivo di grande soddisfazione. I meriti non si discutono ma per il servizio pubblico il fine non giustifica i mezzi”.
Le critiche di Verro sono rivolte anche al direttore di RaiUno Mauro Mazza, responsabile, secondo Verro, di omesso controllo editoriale: “Non esiste che un editore mandi in onda contenuti che non conosce”, riferendosi alle uscite di Luca e Paolo.
In cda, scrive ancora il Fatto, si è parlato anche della misteriosa assenza di Antonio Azzalini, capostruttura Rai preposto al Festival e misteriosamente assente a Sanremo. “Se ci fosse stato un capostruttura, non sarebbero stati impropriamente diffusi i dati sul televoto”, ha detto Verro.
Secondo voci riportate dal Fatto, l’assenza di Azzalini potrebbe essere stata causata da una lite con Gianni Morandi. La conclusione è che tutte queste “anomalie” danno, secondo Verro, un risultato: la rete è stata esautorata. “Io voglio chiarezza. RaiUno, Festival a parte, ha anche problemi di ascolti. Non può essere indebolita”.
Mazza annuncia che “già la prossima settimana incontrerò Gianmarco Mazzi per cominciare a lavorare insieme al progetto di Sanremo 2012”.
Forse, sottolinea il Fatto, ha ragione Michele Meta, capogruppo Pd in commissione Telecomunicazioni alla Camera: “I vertici Rai sembrano sempre più fuori dal mondo. Mentre Mediaset si rafforza nell’innovazione tecnologica lanciando nuovi servizi tv su Internet, il Cda del servizio pubblico perde tempo a discutere di Sanremo e a regolare conti in sospeso”.
Sul futuro di Masi c’è da attendere un incontro con il ministro Paolo Romani, rinviato a data da destinarsi. Il direttore generale sarebbe disposto a lasciare, ma solo dopo aver conosciuto la sua nova destinazione. In altre parole: Masi vorrebbe sapere quale dei nove posti negli enti pubblici liberi da marzo sarà per lui.