“Oggi assistiamo sempre più al tentativo della politica e dei governi di mettere le mani su informazione e tv pubbliche. Dico no a questo tentativo dei governi di trasformare la tv pubblica in tv di Stato, che è un altro concetto”. L’allarme è stato lanciato dal presidente della Rai, Paolo Garimberti, che durante il convegno sulle fonti dell’informazione nell’ambito del Prix Italia a Torino ha parlato a lungo del precario stato della libertà d’informazione in Italia.
”Non trovo nulla di male se un tg abbia delle idee e le esprima, quello che mi preoccupa è il collateralismo. E questo avviene in Rai, in alcuni telegiornali e nei talk show. Noi siamo al servizio del pubblico e non dei partiti”, ha detto ancora Garimberti. ”Oggi – ha ribadito il presidente Rai per ben tre volte – c’è un collateralismo strisciante. E chi mi vuole capire mi capisca!!?”.
Proprio oggi, il gruppo alla Camera dei deputati di ‘Futuro e Libertà per l’Italia’ ha depositato una mozione per impegnare il governo ad assicurare il pluralismo nel servizio pubblico radiotelevisivo. La mozione è stata firmata da tutti i deputati Fli ed ha come primo firmatario il capogruppo Italo Bocchino.
La decisione è stata presa dopo che questa mattina la Camera dei deputati ha negato l’autorizzazione all’uso delle intercettazioni nei confronti di Nicola Cosentino. Una consultazione a scrutinio segreto, in cui però i finiani avrebbero votato a favore, insieme all’opposizione.
Sulla mozione dei finiani il presidente Paolo Garimberti dice di non saperne nulla, ma tiene a ribadire ancora una volta come ”il servizio pubblico non è dei partiti e se questa indipendenza non c’è ci sono dati espressi dell’osservatorio di Pavia, che tengo in considerazione con molta attenzione”.
Garimberti ha poi sottolineato che ”l’obiettività assoluta non esiste, chi la pretende a 360 gradi chiede forse troppo, ma la completezza dell’informazione di non ignorare questo o quel protagonista fa parte della nostra deontologia professionale e della nostra linea di comportamento”.
