ROMA – Si può mettere il naso nei conti e nel reddito dell’ex senza passare guai perché l’importo del reddito non è un dato sensibile. In famiglia, anche se quella ormai mandata in soffitta, si può sbirciare dentro buste paga, dichiarazioni dei redditi e altro ancora.
Come? Lo spiega il Sole 24 ore che commenta, “altro che redditometro”. Che il reddito non è un dato sensibile lo ha ribadito il Consiglio di stato e e poi Tar interessati, dopo il segnale lanciato dalla Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi.
Proviamo a ricostruire i motivi e a spiegarci perché è facile spiare i redditi dell’ex moglie o dell’ex marito: “consentire al giudice di decidere quale sia l’importo esatto dell’assegno di mantenimento che ogni mese il coniuge obbligato deve versare ai figli”.
Ecco cosa è successo a un dipendente pubblico durante una causa di separazione. Al giudice servivano i Cud dal 2007 al 2009 perché oltre allo stipendio c’erano prestazioni tassate a parte a parte, del marito ovviamente. Lui se n’è infischiato, così la moglie ha deciso di rivolgersi prima al datore di lavoro che le ha risposto picche e poi al Tribunale amministrativo regionale.
Il Tar le ha concesso il diritto di vedere reddito, Cud e altro e non solo: ha anche condannato l’amministrazione a pagare le spese. Risultato? Cud accessibile, oltre alla copia degli atti di liquidazione dei compensi ricevuti dal marito.