Tre voti per l’estate: acqua, nucleare e legittimo impedimento. Tre referendum faranno un quorum?

La Corte Costituzionale ha detto sì ai referendum sul ‘legittimo impedimento’, due sull’acqua e uno sul nucleare. A inizio estate, quindi, si voterà per decidere l’abrogazione o meno dello scudo per il premier Silvio Berlusconi (domani al vaglio della stessa Consulta per la legittimità costituzionale), della legge sulla privatizzazione dell’acqua e sul ritorno al nucleare.

Per quanto riguarda il legittimo impedimento, è quella legge che mette al riparo il premier Silvio Berlusconi dalla ripresa dei tre processi a suo carico (Mills, Mediaset e Mediatrade). L’effettivo svolgimento della consultazione dipenderà dal verdetto di domani della stessa Corte sulla legittimita’ dello ‘scudo’. Se infatti la Consulta dovesse bocciare del tutto la legge, allora niente consultazione popolare, che invece ci sarebbe senz’altro in caso di sentenza interpretativa di rigetto oppure di un verdetto di inamissibilità o infondatezza dei ricorsi. A dispetto di ciò, il legittimo impedimento scade ad ottobre e quindi, anche se si andasse al referendum, saremo chiamati a votare a giugno per una legge che avrebbe comunque vita breve. E questo sempre se le Camere non vengano sciolte prima di tale data.

Gli altri tre referendum sono: due quesiti del Comitato ‘Siacquapubblica’ che raccoglie giuristi quali Stefano Rodotà e Gaetano Azzariti. Uno per l’abrogazione delle norme del decreto Ronchi-Fitto sulle modalita’ di affidamento con gara a privati dei servizi pubblici di rilevanza economica, l’altro per la cancellazione delle norme del governo Prodi riguardanti al determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. L’ultimo referendum riguarda invece il nucleare e il quesito chiederà di cancellare circa 70 norme contenute nei provvedimenti che con il governo Berlusconi hanno riaperto la strada a nuove centrali.

La questione politica comunque è: tre referendum faranno un quorum? E’ ormai dal 1995 che un referendum non “conquista” un quorum, ovvero il numero legale che rende valida la votazione. Se viaggiassero da soli questi quattro referendum, che ci aspettano a giugno, molto probabilmente sarebbe difficile raggiungere il quorum. Appaiando invece le votazioni potrebbe essere che questa sia la volta buona: che “attraendo” al seggio i votanti si riesca, almeno questa volta, a raggiungere la soglia del 50% più uno di votanti.

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luiss_vcontursi