ROMA – Un refuso, cioè un errore di battitura, che diventa un boomerang clamoroso. Succede a Matteo Renzi, al suo governo e indirettamente a tutti gli attivisti impegnati per il “sì” al prossimo referendum costituzionale, quello del 4 dicembre.
La storia inizia con una lettera, anzi con 4 milioni di lettere, quelle che Renzi fa inviare a 4 milioni di italiani per sostenere le ragioni del sì. Inevitabili le polemiche per l’uso dei fondi pubblici. Ma la questione è un’altra: in fondo alla lettera, in un punto strategico, c’è un refuso. Errore grave per due motivi: 1) sbagliare il testo di una lettera destinata a milioni di cittadini è imperdonabile. 2) l’errore compare proprio in un indirizzo internet e così il sito www.bastaunsi.it diventa incredibilmente www.bastausi.it.
Peccato veniale? No. C’è un danno oggettivo, il mancato traffico per il sito che sostiene il sì, che diventa una vera e propria beffa: il sindaco dell’Isola d’Elba, Ruggero Barbetti, si è infatti affrettato a comprare il dominio internet www.bastausi.it e a farlo diventare un sito che invece fa propaganda per il no.
Barbetti, 59 anni, è esponente di Forza Italia e sostenitore del No al referendum. Quando si è accorto dell’errore ha subito controllato se il dominio del sito sbagliato fosse libero: l’ha acquistato e lo ha indirizzato al sito costituzionebenecomune che invece sostiene le ragioni del no. Morale della favola: Renzi ha scritto una lettera agli italiani per sostenere le ragioni del sì spingendo, indirettamente, gli italiani stessi a prendere informazioni da un sito internet che invece sostiene il no.