TORINO, 10 FEB – ''Era ora''. Cosi' l'ex ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, commenta la sentenza del Tar che impone alla Regione Piemonte di indire, dopo 25 anni di contenzioso legale con il comitato promotore, il referendum sulla caccia.
Inoltre l'esponente del Pdl, che e' anche presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente (LEIDAA), chiede che l'iter della nuova legge regionale sulla materia sia sospeso in attesa del pronunciamento dei cittadini. ''Mi pare -sostiene l'ex ministro – un'elementare forma di rispetto verso il corpo elettorale, defraudato per un quarto di secolo – suppongo che sia un record mondiale – del diritto di dire la sua su una materia in cui contano le opinioni personali di ciascuno e non le logiche di partito. Dal mio punto di vista – prosegue l'on. Brambilla – il referendum ha un unico difetto: essendo una consultazione regionale non puo' abolire del tutto la caccia, alla quale, secondo l'ultimo rapporto Italia di Eurispes, si dichiara contrario il 76,4 per cento degli italiani. Tuttavia rappresenta certamente una straordinaria opportunita', finalmente offerta ai piemontesi, per dare un segnale di civilta' e di cambiamento a tutto il Paese. Un primo passo importante verso il raggiungimento dell'unico obiettivo da perseguire in maniera prioritaria:l'abolizione totale della caccia''.
Brambilla ricorda di essere stata promotrice di una proposta di legge per impedire ai cacciatori di esercitare l'attivita' nei fondi privati: ''Infatti, la caccia e' pericolosa per tutti i cittadini, la cui incolumita' viene messa fortemente a rischio da tale barbaro costume, come purtroppo dimostra anche l'ultimo rapporto diffuso dall'associazione vittime della caccia: 11 morti e 75 feriti nella stagione di caccia 2011-12. L'amore per gli animali e' un sentimento condiviso dalla stragrande maggioranza degli italiani, indipendentemente dall'eta', del ceto sociale, dal credo politico e dalla fede religiosa. E' un sentire comune di cui dobbiamo tutti essere orgogliosi''.