
Referendum, la campagna elettorale è entrata nel vivo. Renzi è pronto ad impegnarsi in tre, quattro appuntamenti al giorno fino alla data del 4 dicembre (c’è da chiedersi chi governerà il Paese in questi mesi, ma sono dettagli). Il Presidente del Consiglio, si gioca tutto puntando a convincere l’enorme bacino di voti che sono gli indecisi a votare per il SI. Sull’altro versante FdI e Lega sembrano meno impegnati in questa campagna a differenza di Forza Italia che parte lanciata in questo tour per tutto il Paese con il sostegno di Berlusconi: “Quella del NO è una battaglia che ci vede impegnati con convinzione e con determinazione. Nelle prossime settimane in tutta Italia daremo vita ad una serie di manifestazioni per spiegare sempre più a fondo le ragioni del nostro impegno, che è per una riforma vera, profonda, radicale delle nostre istituzioni”. Parliamo di questo Referendum con Nunzia De Girolamo, deputato di Forza Italia e ex ministro, che incontriamo a Ponte Milvio a Roma ad un “banchetto per il NO” organizzato da Forza Italia.
Vince il SI o vince il NO?
Credo che alla fine vincerà il No, nonostante l’occupazione militare degli spazi e le promesse che Renzi sta facendo in giro per l’Italia.
È partita la campagna di Forza Italia in giro per l’Italia per difendere le ragioni del NO. C’è possibilità che la gente faccia confusione e non capisca il quesito?
La riforma è scritta male ed è di difficile comprensione. Purtroppo a causa della personalizzazione che ha impresso Renzi a questo referendum, pochi elettori entreranno nel merito della questione. Sarò un voto politico che sta spaccando il Paese dopo la rottura che ha già generato in Parlamento, quando tutte le opposizioni non hanno partecipato al voto lasciando l’aula e cioè la casa del popolo. La costituzione è la carta di tutti, del vivere civile e dell’idea che si ha dello Stato, ma questo Premier l’ha trasformata in un referendum su se stesso e sul suo governo abusivo e anomalo.
Ha davanti una persona convinta di votare SI. La convinca a votare NO.
Rammenterei subito all’elettore la modifica al titolo V della costituzione fatta dal Pd che nel tempo ha solo intasato i TAR e generato conflitto, peggiorando il rapporto fra Stato e regioni e rendendo lo Stato sempre più nemico del cittadino. Ricorderei la recente finta abolizione delle province fatta dal Governo Renzi, che ha eliminato solo il voto dei cittadini e i servizi resi lasciando intatto tutto il resto e creando confusione circa le competenze dei vari Comuni. Infine gli ricorderei che questa è la riforma Boschi-Renzi che rischia di essere lo stesso pasticcio annunciato di Banca Etruria o la finta rivoluzione dell’anticipazione del Tfr richiesta dallo zero virgola dei cittadini italiani. Poi chiederei al mio interlocutore: ma sei proprio certo che Renzi sia il custode ideale del futuro dei nostri figli?
Se dovesse vincere il NO quale scenario si prospetterebbe per l’Italia?
Al massimo non ci sarà più Renzi, ma credo che in politica nessuno sia indispensabile.
Nell’ipotesi che la vittoria del NO porti alle elezioni, allo stato attuale secondo lei chi le vincerebbe?
Se il centrodestra avrà la capacità di ampliare il consenso con il rinnovamento e con l’unità, la vittoria sarebbe sicuramente la nostra. Renzi è riuscito a realizzare un miracolo storico, cioè far rimpiangere Berlusconi anche a coloro che non l’hanno mai votato. Se però dovessero prevalere le logiche partitiche o gli egoismi dei singoli si aprirebbe una fase difficile. Mi auguro solo che la nuova legge elettorale elimini il ballottaggio che costerebbe allo Stato più del risparmio di una eventuale abolizione del Senato.
E se dovesse vincere il SI?
Vedo un Renzi bis alle porte, anche perché sarebbe uno scarto dello zero virgola che ormai è la cifra che sta caratterizzando questo governo. Basta pensare alla crescita che purtroppo resta ferma allo zero virgola.
Qual è la situazione all’interno di Forza Italia, pensa che Parisi possa rilanciare il partito o pensa che senza Berlusconi non ci possa essere futuro?
Parisi è un uomo intelligente e determinato. Rappresenta una buona opportunità per il nostro partito di ampliare il consenso, ma senza Berlusconi Forza Italia non esiste e forse nemmeno un centro destra unito.