ROMA – Referendum. Voto estero, chiusi i seggi: affluenza record (40%). “Parlare di brogli intenzionali” nel voto all’estero, “non solo non ha senso ma è anche offensivo per tutte le istituzioni che svolgono questo compito”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, rispondendo ad una domanda a Radio anch’io. Voto estero che, dopo le polemiche del Comitato No che aveva annunciato preventivamente ricorsi sulla correttezza dello spoglio, è diventato via via più importante perché davvero rischia di diventare decisivo, specie dopo i dati di una affluenza record (40%).
Salvini: “Sì inventati e comprati da Renzi in giro per il mondo”. Basti pensare alle più recenti parole di Matteo Salvini: “Io penso che nei consolati e nelle ambasciate ne siano successe di cotte e di crude. Ma conto sul fatto che il voto degli italiani, quello dei romani, dei milanesi, dei torinesi o dei napoletani, sarà un voto per il no che supererà anche gli eventuali Sì inventati e comprati da Renzi in giro per il mondo. Non sono preoccupato”.
Voto estero: affluenza record, 40%. I dati raccontano di un’affluenza record, il 40% – in arrivo dai consolati una stima di un milione e 600mila schede – una buona notizia soprattutto per Matteo Renzi si sarebbe accontentato del 30%, confidando sul fatto che più cittadini si fossero recati alle urne più chance di vittoria otterrebbe.
“C’è un sistema di voto all’estero e come in tutti i paesi si vota per corrispondenza – ha spiegato il ministro Gentiloni – naturalmente questo comporta livelli di delicatezza maggiori di un seggio presidiato dall’esercito. Ma parlare di brogli intenzionali non solo non ha senso ma è anche offensivo per tutte le istituzioni che svolgono questo compito”.
Ed ha aggiunto: “quando leggo su alcuni giornali che la rete consolare o diplomatica italiana avrebbe invitato a votare sì mi tocca intervenire perché devo difendere l’istituzione che rappresento”.
“Si è votato dieci volte con questa legge tra elezioni politiche e diversi referendum – ha proseguito su ‘Radio Anch’io’ Gentiloni – credo che chi ci ascolta abbia capito che tutta questa polemica esplosa improvvisamente sul metodo di un voto usato da 12 anni, è dettata dal fatto che quando sei testa a testa il voto all’estero è importante. Non è esplosa perché c’è un nuovo metodo di voto, ma perché la posta è molto alta”. Per quanto riguarda i casi di schede fotografate, Gentiloni ha concluso: “abbiamo chiarito che il voto è segreto e violarlo è reato”.