Un calo importante dell’affluenza alle urne: alle 22 di domenica sera รจ questo il dato che si impone. Un dato che viene strillato scorrettamente dai grandi quotidianiย (vedi Repubblica e La Stampa) che titolanoย “-9%”. In realtร sono 9 punti percentuali di meno che si traduce in -16% circa di contrazione rispetto a quel 56% di votanti del 2005 preso come giusto termine di paragone.
Forse la primavera, forse l’ora legale o ancora la sfiducia: l’affluenza alle urne รจ bassa, in calo di 9 punti rispetto alle elezioni regionali del 2005, il dato aggiornato alle 22 di domenica รจ del 47% dei votanti contro il 55,95% del voto precedente. Nel Lazio si registra il passivo piรน pesante: 12 punti percentuali di differenza.
Lunedรฌ 29 i seggi hanno riaperto alle 7 e si potrร votare fino alle 15, poi comincerร il conteggio delle schede.
Oltre che per le regionali, si vota anche in 4 province e 462 comuni e anche queste consultazioni amministrative vedono una notevole diminuzione di votanti, nell’ordine dei 3-4 punti.
Per effetto delle leggi elettorali locali, Toscana, Marche, Calabria e Puglia hanno comunicato autonomamente i dati relativi al proprio territorio. Al ministero dell’Interno affluiscono invece le cifre di Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Umbria, Lazio, Campania e Basilicata.
Origine dei dati a parte il trend generale รจ di un’affluenza alle urne sempre piรน contratta. A non mancare all’appuntamento ai seggi sono stati i bigย della politica nazionale: Silvio Berlusconi alle 11.45 ha votato a Milano (ยซSe molliamo ci troviamo Di Pietroยป, ha dichiarato il premier), e Pierluigi Bersani a Piacenza, che interpellato sulla campagna elettorale ha detto: ยซPoteva essere migliore se ci fosse stato un confronto diretto tra i contendentiยป.
Sono 41 milioni gli italiani chiamati a scegliere i governatori di 13 Regioni. In ballo non cโรจ solo il voto a livello locale, e non cโรจ solo nemmeno lโassetto politico del Paese. Su queste elezioni pesa anche lโincognita del nuovo grande partito dellโastensione, che nella vicina Francia ha superato la metร del corpo elettorale: con lโastensione molti cittadini esprimeranno il loro voto di sfiducia complessivo nei confronti della classe politica nel suo insieme. Si tratta di un atteggiamento molto diffuso quanto pericoloso, perchรฉ la assenza dalle urne e il mancato esercizio di un diritto fondamentale puรฒ alimentare propositi molto cattivi in anime nere, di cui, in giro per il mondo e anche per lโItalia, cโรจ abbondanza.
CURIOSITA’ ALLE URNE Tra le curiositร che arrivano dalle Regioni, da segnalare la protesta in Calabria degli abitanti di Bocchigliero, piccolo comune del Cosentino, che si sentono abbandonati dallo Stato e hanno disertato le urne: solo 8 elettori su 2.594 si sono presentati ai seggi.
In Emilia-Romagna per la prima volta votano anche gli oltre 16.000 elettori concentrati nei sette comuni della Valmarecchia passati recentemente dalle Marche al Riminese. Pochi alle urne anche in Lombardia, dove i giovani, se non da elettori, si sono recati ai seggi almeno come scrutatori. A Milano l’80% di quanti oggi e domani sono impegnati nelle sezioni elettorali ha meno di 40 anni. Sono studenti, lavoratori precari, disoccupati: in tempi di crisi, i 120 euro di compenso possono tornare utili.
GIOCHI-FORZA la posta in gioco รจ multipla: la fiducia nel governo di Silvio Berlusconi e le conseguenze nel Pdl, il destino del Pd guidato da Pierluigi Bersani, i prossimi giochi-forza tra il Pdl e la Lega di Umberto Bossi, pronta al grande sorpasso al Nord e decisa a prendersi Veneto e Piemonte. Dopo una campagna elettorale segnata da errori di percorso, liste depositate in ritardo e ricorsi al Tar, il Belpaese elegge 13 presidenti di Regione con i rispettivi Consigli regionali in Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria.
Le elezioni sono un vero e proprio banco di prova per maggioranza e opposizione: nessuno riuscirร di fatto ad aggiudicarsi il governo di tutte e tredici le Regioni ed รจ difficile che il centrosinistra mantenga le sue 11 guadagnate cinque anni fa rispetto alle 2 in mano al centrodestra (Lombardia e Veneto). Per il centrosinistra sarebbe una vittoria se finisse 9-4. Infatti si dร per assodato che oltre a Lombardia e Veneto, lascerร in mano al centrodestra anche Campania (sebbene De Luca sia in rimonta) e Calabria (dove lโIdv corre da sola).
In cinque Regioni, invece, sembra scontata la vittoria del centrosinistra: Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Umbria e Basilicata. Lโassetto politico nazionale risentirร dei voti nelle quattro Regioni ancora in bilico perchรฉ la vera partita si gioca in Liguria, Lazio, Puglia e Piemonte. Se il centrodestra riesce a vincere anche solo in due di esse farebbe un vero e proprio colpo: le piรน probabili potrebbero essere Lazio e addirittura Liguria, storica regione โrossaโ dove il presidente uscente, Claudio Burlando del centrosinistra, si ricandida con lโappoggio dellโUdc. Il centrodestra propone invece Sandro Biasotti. Ma in Puglia la vittoria del candidato di sinistra Nichi Vendola non รจ affatto scontata. Lo sfidante Rocco Palese รจ in rimonta, ma a pesare รจ il fattore Adriana Poli Bortone: a chi toglierร i voti la senatrice โscissionistaโ del Pdl, appoggiata anche dallโUdc di Pier Ferdinando Casini?
Nel Lazio, invece, la candidata di centrodestra, Renata Polverini, era strafavorita dopo lo scandalo trans dellโex governatore Piero Marrazzo, ma il caos liste del โpasticcioneโ Alfredo Milioni che ha causato lโesclusione della lista Pdl a Roma e provincia, lโha sicuramente penalizzata. Resta dunque probabile un testa a testa con la candidata di centrosinistra Emma Bonino.
In Piemonte, invece, la tenuta del governatore uscente Mercedes Bresso, โdeliziataโ dalle offese del premier Berlusconi, sembrava inattaccabile ma lโavversario Roberto Cota potrebbe sfruttare il momento dโoro della Lega e soprattutto lโabilitร degli uomini del Carroccio nellโ amministrare gli enti locali.
Pochi giorni fa il presidente del Consiglio aveva spiegato: ยซSe finisse 7 a 6 per il centrosinistra sarebbe una sconfitta clamorosa, un risultato decisamente inaccettabileยป. Evidentemente per Bersani non sarebbe cosรฌ. Berlusconi e i suoi sognano un 10 a 3 oppure un 9 a 4, ma si accontenterebbero anche di un 8 a 5 perchรฉ comunque vada il centrodestra ha tolto agli avversari lโegemonia sulla maggior parte delle Regioni.
