Continua la battaglia pre elettorale tra Pdl e Udc. Dopo le affermazioni di Berlusconi e di Bossi sull’atteggiamento del partito di Casini in merito alle alleanze, dopo le dichiarazioni dello stesso Casini sulle regionali del Lazio, anche il ministro dei Beni culturali e coordinatore del Pdl, Sandro Bondi, alza la voce.
«Il mio sospetto – dice – è che l’Udc nasconda decisioni già assunte, cioé la volontà di stipulare alleanze organiche con la sinistra. Casini punta al dissolvimento del bipolarismo» ma questo «é un ritorno al passato, é la politica dell’opportunismo e dell’attesa».
Bondi non fa previsioni sulle decisioni che saranno prese mercoledì dall’ufficio di presidenza del Pdl, ma afferma che alleanze «a macchia di leopardo non sono accettabili».
Il ministro dei Beni Culturali parla di «sotterfugio» di Casini nel Lazio: «Cioé fare un accordo con la candidata Polverini e non con il Pdl». A proposito dell’alleanza con l’Udc, «Fini la pensa come Berlusconi – spiega Bondi – entrambi ritengono di dover offrire un’alleanza a Casini, anche dopo il suo rifiuto di confluire nel Pdl. Il problema è che Casini non potrà a lungo restare in mezzo al guado».
Sul rapporto nelle regioni del Nord con la Lega, Bondi afferma che Berlusconi «non teme alcun sorpasso» da parte del Carroccio, perché «il Pdl non è un partito di plastica» e dunque le candidature di Luca Zaia in Veneto e Roberto Cota in Piemonte non lo indeboliranno.