Rush finale per il Popolo della Libertà in vista di venerdì, ultimo giorno utile per la definizione delle liste elettorali. Con un occhio alla scelta dei candidati anche in relazione ai problemi con la giustizia. Su questo punto oggi il presidente del Senato, Renato Schifani, ha auspicato che i partiti facciano scelte rigorose rifiutando chi ha condanne in primo grado.
A via dell’Umiltà, sede nazionale del partito, le riunioni sono continue ma, per mettere la parola fine a tutta la vicenda, bisognerà attendere domani, 24 febbraio. Da definire infatti restano le liste di 4 regioni, innanzitutto il Lazio dove il nodo riguarda ancora la composizione del listino del presidente, così come aperto è ancora il capitolo della Campania. A risolvere il problema del Lazio potrebbe essere direttamente il premier Silvio Berlusconi in un incontro con il vertice del partito. Il problema, spiegano da via dell’Umiltà, è appunto la definizione di alcuni posti in lista ed in particolare nel mirino sarebbero finite le candidature di Giancarlo Miele e Federico Iadicicco.
Nodi che riguardano la quota che spetta a Forza Italia mentre non ci sarebbero problemi per i nomi indicati da An e Udc. Per i centristi nel listino della Polverini la pattuglia dei candidati è composta da Roberto Carlino, Francesco Carducci e Rodolfo Gigli. Sempre nel Lazio in quota Pdl potrebbe correre Livia Nobili, assessore alla cultura di Rieti, al posto della deputata Maria Burani Procaccini. Chiusa invece la lista che legata a Roberto Formigoni in Lombardia. Il Pdl ha scelto infatti i suoi nomi, tra cui l’igenista dentale Nicole Minetti e Manuel Piona ‘pescatò tra i giovani del partito. A complicare poi la situazione ci sarebbe qualche malumore della pattuglia veneta per la decisione di candidare nel listino di Luca Zaia, Francesco Pasquali, coordinatore nazionale giovani del Pdl.
Uno dei nomi sponsorizzati dallo stesso Berlusconi che ha chiesto di inserire giovani nelle liste ma che incontra piùdi qualche resistenza dai veneti, contrari a inserire nomi esterni alla regione. Nella lista di Zaia spazio alle donne con la candidatura di Fiorella Rigon, giovane assessore e prima delle non elette alle elezioni europee. Ad incidere nella scelta delle candidature è poi la richiesta, ribadita in varie sedi dallo stesso Cavaliere, di accertare la ‘pulizià delle candidature. Il limite «non rigido» per Ignazio La Russa va fissato «nel rinvio a giudizio». «Al di sotto – spiega il coordinatore del Pdl – non c’è problema. Al di sopra del rinvio a giudizio ci sarà un invito a non candidarsi, a meno che non ci siano elementi che vadano in una direzione diversa».
Sulla questione delle liste pulite però ci tiene a dire la sua anche il presidente del Senatori Renato Schifani, una presa di posizione che non è passata inosservata. Il presidente di Palazzo Madama invita i partiti al «rigore»: «nella selezione della classe dirigente» non candidando anche i condannati non in via definitiva.