VERONA – Un doppio turno su misura con una soglia che basta per tendere una trappola a Luca Zaia e Matteo Salvini. Flavio Tosi, che a meno di sorprese a questo punto decisamente improbabili già lunedì sera sarà un ex della Lega prepara non solo la sua discesa in campo contro il governatore uscente ma prepara anche una trappola anti Zaia-Salvini grazie all’appoggio (possibile) del Pd.
Una trappola che compare dove uno non se lo aspetta, in un piccolo emendamento alla legge di bilancio del Veneto. Là si nasconderebbe l’istituzione del doppio turno alle prossime regionali in Veneto qualora nessuno dei candidati raggiungesse al primo turno la soglia del 42.5%. Una cifra non casuale. Perché se Tosi porta a casa più del 10% (voti quasi interamente tolti a Zaia) potrebbe obbligare il governatore uscente al secondo turno. E là il sindaco di Verona confida nel fatto che i suoi elettori lo seguiranno e voteranno compatti non per l’uomo di Salvini ma per Alessandra Moretti, candidata del Pd.
Un regalo inaspettato per Matteo Renzi & co, in una regione che nonostante il consenso del Pd era fino a ieri pura utopia pensare di poter portare a casa. Così Marco Bresolin su La Stampa:
Lo stesso Tosi ne avrebbe discusso direttamente con Luca Lotti. Dopo il netto rifiuto dei giorni scorsi («se la Lega si divide, Moretti vince al primo turno», ripetevano i dem con uno slancio di ottimismo), nelle ultime ore si è aperto uno spiraglio. Con il doppio turno, il Pd se la giocherebbe tutta in un probabile testa a testa con Zaia. Tosi e i centristi non resterebbero a guardare, e certamente non appoggerebbero il governatore uscente.
I numeri potrebbero esserci. Quanto al doppio turno un tentativo era già stato fatto a gennaio, senza successo. Ora, però, con Tosi che va per conto suo e alla guerra contro la Lega, introdurlo in extremis potrebbe non essere più una chimera.