ROMA – La Regione Lazio degli scandali deve sette miliardi alle imprese. La Regione Lazio dell’inconsapevole Renata spende in francobolli per elemosinare dalle famiglie un contributo per carta igienica e sapone nelle scuole. Le stesse scuole che avanzano da via della Pisana crediti, rimborsi, pagamenti. La Regione della “stecca para” toglie ai cittadini per consentire un gettito extra di 100 mila euro a consigliere. Il sistema per stornare a proprio vantaggio le risorse regionali non è nemmeno troppo sofisticato. Lo ha spiegato ai magistrati l’esperto del ramo, l’ex capogruppo Pdl, l’impagabile Fiorito, il modo per far tornare il bilancio dopo sottratto milioni e milioni: “Provvede il presidente dell’Assemblea regionale Mario Abbruzzese e il suo staff, ritagliando da altre voci di bilancio, quali i trasporti, piuttosto che la scuola o la sanità, importi tali che, convogliati sui gruppi, consentano, alla fine di far tornare il conto”.
Esempio di ritaglio, minimo ma emblematico. L’assessorato Scuola approva una spesa di centomila euro per progetti didattici, sociali e scientifici insieme a vari istituti a Roma (licei, istituti tecnici ecc…). Al progetto lavorano professionisti seri, come lo psicologo Massimo Ammaniti insieme a un a equipe di 5 psicologi. L’assessorato al Bilancio blocca l’erogazione dei fondi, così senza una spiegazione. Gli psicologi sono costretti a diffidare l’ente per ricevere quanto dovuto. I presidi hanno anticipato i soldi, chi 16 mila euro, chi 22 mila ecc.. Non riescono a far quadrare i bilanci della scuola ma, riflette il presidente dei presidi del Lazio Rusconi, “invece della formazione dei ragazzi si preferisce finanziare la sagra della salsiccia o il portafoglio dei consiglieri, compresi quelli di opposizione”.
Esempio di ritaglio, più grande. Il presidente di Assobiomedica punta il dito contro gli ospedali: non pagano i fornitori, devono 700 milioni di euro. Come reagisce la Regione? Se volete i soldi che vi spettano accettate di prenderne meno. E infatti dei 7 miliardi di debiti alle imprese, il responsabile bilancio della Regione ne ha contabilizzati 4. Ed è grasso che cola, perché su indicazione di Stefano Cetica, l’umano assessore al Bilancio, una delibera incomprensibile e passata sotto traccia del 15 settembre 2011 la Regione semplicemente bloccava tutti i pagamenti.