Formigoni azzera per “campare” fino al 2015. Bossi: “No, al voto nel 2013”

Roberto Formigoni

ROMA – Il voto in Lombardia ”penso ci sarà in contemporanea con le elezioni politiche”. Questa la previsione di Umberto Bossi, il quale  da una lato dà fiducia a Roberto Formigoni dicendo che “azzerare la giunta è una bella mossa, io non mi dimetterei”, ma dall’altro con la previsione delle elezioni lombarde con le politiche, quindi nel 2013, ritiene improbabile che il governatore della Lombardia arrivi a fine mandato, nel 2015.

Formigoni dal canto suo intende infatti proseguire fino al termine del mandato. “Dopo l’accordo di giovedì, riprendiamo la prospettiva del 2015″. Nel vertice di giovedì sera Formigoni è stato messo alle strette, in particolar modo dalla Lega stessa, ma lui ci tiene a specificare: ”No, non mi sento salvato dalla Lega, abbiamo lavorato insieme”. Formigoni ha rivendicato di aver compiuto una scelta ”forte di discontinuità” verso una ”Giunta rinnovata e ridimensionata, che dovrà concentrarsi su una serie di riforme concordate fra Pdl e Lega, fra cui quelle del welfare, della sanità e una proposta per le macroregioni”.

Formigoni quindi risponde a Bossi: ”La Lega è Maroni e lui ha escluso a una domanda precisa di aver chiesto le elezioni nel 2013. Quindi noi andiamo avanti. L’accordo è molto forte”.

Non è servita, almeno per ora, la mossa dei 21 consiglieri di Pd, Sel e Idv, che si sono dimessi dal consiglio regionale della Lombardia, per dare un segnale a Roberto Formigoni, per invitarlo a seguire l’esempio di Renata Polverini, dopo le inchieste sui rapporti fra ‘ndrangheta e politici del centrodestra degli ultimi giorni, le ultime di una lunga serie che hanno colpito il presidente della Regione, la sua giunta e la sua maggioranza.

Formigoni però tiene duro: “Ci sono sempre io, non mi dimetto”. Pulizia fatta, resta da vedere quanto durerà. Se la Lega dovesse far saltare questa sorta di accordo a tempo è improbabile che Formigoni riesca ad arrivare a fine mandato.

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Alessandro Avico