Regione Piemonte, esposto di Borghezio: “Firme false nella lista Chiamparino”

Sergio Chiamparino (Foto Lapresse

TORINO – Un nuovo caso firme false in Regione Piemonte: dopo l’ex governatore Roberto Cota ora tocca a Sergio Chiamparino. L’eurodeputato della Lega Nord Mario Borghezio, riferisce Ottavia Giustetti su Repubblica, ha presentato un esposto al Procuratore capo Armando Spataro per le liste del Pd a Cuneo e a Torino, compresa la lista con le 2.292 firme depositate a corredo della lista di Chiamparino.

Scrive Giustetti:

Il leghista Borghezio, infatti, non ha denunciato solamente autenticazioni false ma anche il conflitto di interessi di un gruppo di autenticatori che erano anche loro tra i candidati alle elezioni, e che sono stati poi eletti: Marco Grimaldi, Valentina Caputo, Nadia Conticelli e Antonio Ferrentino, che ora si difendono: “Accuse strumentali, è tutto in regola”.

Questo caso ricorda molto quello che portò all’annullamento delle elezioni regionali del 2010 e alla caduta della giunta di Cota.

Scrive sempre Giustetti:

“Il caso più eclatante sarebbe quello del consigliere provinciale Pasquale Valente che in un solo giorno ha verificato l’autenticità di 329 firme «considerando un arco temporale di 12 ore – è scritto nel ricorso della leghista Patrizia Borgarello – significherebbe una firma ogni due minuti senza previsione di alcuna interruzione». E, aggiunge, in due posti diversi sempre nello stesso giorno: Torino e Cossano Canavese. Poi: firme uguali, vergate con mano diversa – sempre secondo l’accusa -, elenchi di cittadini stranamente presentati in ordine alfabetico («Come se uno che raccoglie firme avesse la capacità di mettere tutti i sottoscrittori in fila in base all’ordine alfabetico del cognome » dice Mario Borghezio), infine firme in cui al posto del cognome è finito per errore il luogo di residenza, fatto che fa pensare non a una processione di cittadini che davanti a un pubblico ufficiale firmano e danno le proprie generalità quanto piuttosto a qualcuno che si sia messo lì a copiare in fretta e furia un lungo elenco di nomi e abbia confuso in qualche caso le varie caselle”.

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Maria Elena Perrero