Il “governo quater” di Raffaele Lombardo in Sicilia è composto da Gian Maria Sparma, Andrea Piraino, Letizia Diliberti, Sebastiano Messineo, Elio D’Antrasi, Giosuè Marino (ex prefetto di Palermo e commissario nazionale antiracket).
Tra i riconfermati Marco Venturi, Massimo Russo, Pier Carmelo Russo, Caterina Chinnici, Gaetano Armao e Mario Centorrino.
Il governo varato da Lombardo è composto di soli tecnici. In quota Pd sono considerati gli assessori uscenti Marco Venturi, Mario Centorrino, Pier Carmelo Russo e, secondo ambienti politici, anche il prefetto Giosue’ Marino, neo assessore che sarebbe stato indicato dal partito di Bersani. Sparma e Diliberti sarebbero espressione di Fli, Piraino dall’Udc di Casini, Messineo dall’Api. Direttamente al presidente Lombardo sono riferibili gli assessori Massimo Russo, Caterina Chinnici, Gaetano Armao (per loro si tratta di una riconferma) ed Elio D’Antrassi.
Nel corso del suo intervento all’Ars, il presidente della Regione era stato interrotto da alcuni esponenti del Pdl, i quali non hanno gradito il riferimento a chi lo aveva accusato di “ribaltonismo”: “Trasformista, trasformista e ribaltonista – ha detto Lombardo prima dell’interruzione della seduta – è chi volta le spalle al proprio presidente eletto su mandato popolare. Trasformista e ribaltonista è chi non accetta una riforma sanitaria presentata dall’assessore alla Salute, Massimo Russo, presentando piuttosto una controriforma”.
Proprio a causa delle tensioni, la seduta è stata sospesa per pochi minuti. Prima dello stop, Lombardo si era rivolto anche ai deputati del Pdl, che gridavano improperi mentre il governatore ricordava i passaggi della riforma sanitaria.