ROMA – Renata Polverini governator tentenna… sono giorni che minaccia le dimissioni ma è ancora al suo posto; dopo martedì anche mercoledì l’ha ribadito… “vado, resto”, chi lo sa…Silvio Berlusconi l’ha rassicurata: “Tutto il Pdl è con te”. La risposta sarebbe dovuta arrivare nella notte di mercoledì 19 settembre, al termine del super vertice convocato dal Cavaliere a palazzo Grazioli e in cui la governatrice del Lazio era ovviamente presente. Ma salvo sorprese dell’ultim’ora la questione dimissioni resta congelata, ancora. Nonostante le rassicurazioni dell’ex premier, Polverini è poi salita al Viminale, per parlare col ministro Cancellieri. Tema dell’incontro, la richiesta di un parere sulle modalità tecniche e giuridiche di un eventuale ricorso alle urne.
Resta infatti difficile fare previsioni su quanto possa andare avanti la situazione anche se, sull’atteggiamento della governatrice del Lazio, le “scuole di pensiero” all’interno del Pdl sono diverse. C’è chi pensa infatti che l’obiettivo della Polverini sia quello di alzare il tiro ed ottenere l’azzeramento dei vertici in Regione del Pdl, ma c’è anche chi non esclude che l’addio alla Pisana sia dovuto alle voci di nuovi imbarazzanti capitoli sulla vicenda.
Mercoledì pomeriggio la notizia ancora una volta: la Polverini sarebbe vicina alle dimissioni, il Lazio potrebbe trovarsi senza governatore e con elezioni anticipate a breve, il Pdl con l’ennesimo disastro interno per spese pazze e l’Italia con una tempesta politica che dal locale potrebbe trasformarsi in nazionale, come una miccia accesa.
Perché questa volta, dopo la Sicilia, lo scandalo spese folli, interessa una Regione troppo importante e centrale perché si releghi tutto a un fatto locale. Lo scandalo nel Lazio potrebbe essere come un vaso di Pandora che aprirebbe la strada ad un ridimensionamento politico di dimensioni nazionali. Per il Pdl, certo, in cui la Polverini ha chiesto “pulizia totale”, ma anche per tutti gli altri partiti.
Secondo l’agenzia Agi il Pdl starebbe tentando di dissuadere la governatrice del Lazio dalle dimissioni. La governatrice la sera va a Palazzo Grazioli per un vertice con Berlusconi, appuntamento che ha probabilmente placato l’animo della governatrice, almeno per il momento, ma non ha contribuito a chiarire la situazione.
Le dimissioni provocherebbero la decadenza del Consiglio e il voto anticipato nel Lazio. La rinuncia volontaria infatti – insieme con la rimozione, la decadenza, l’impedimento permanente e la morte del Presidente della Regione – comportano le dimissioni della Giunta regionale e lo scioglimento del Consiglio regionale. Lo stabilisce l’articolo 44 dello Statuto della regione.
Sembrava che la questione delle spese folli della Regione e la conseguente pulizia chiesta dalla stessa Polverini avrebbero trovato un punto venerdì 21 con la votazione della spending review preparata dalla governatrice. Ma già nella mattina di mercoledì 19 la Polverini aveva riproposto l’argomento in Giunta, dopo che sui giornali sono uscite altre notizie sulle assunzioni “allegre” della Giunta regionale con i fondi di partito.
Quindi la Polverini, dopo le dimissioni minacciate più volte ora torna a dire: “Mi auguro che la smettano in Consiglio con questo atteggiamento che sta diventando ridicolo. O questa storia finisce oggi o la faccio finire io”.
Il vicepresidente dei senatori del Pd, Luigi Zanda, attacca: “Debbo insistere sulla necessità, istituzionale oltre che politica, che la presidente Polverini con le sue immediate dimissioni renda possibile il rinnovo del Consiglio regionale del Lazio”.