MILANO – Renato Serio sul Corriere della Sera decide di spiegare una volta per tutte come è andata la storia della composizione dell’inno di Forza Italia. Le parole erano di Silvio Berlusconi, ma la musica l’ha composta lui e per questo, secondo quanto raccontato dallo stesso Serio, non ha ricevuto mai un pagamento.
“Non c’era diritto d’autore per le composizioni ad uso di un partito politico, mi hanno rimborsato le spese per l’orchestra, ovvio, però io non ho percepito niente. Succede spesso ai musicisti, niente di strano – racconta Serio – Berlusconi l’ho visto soltanto una volta, dopo, ma non scattò la scintilla, non l’ho mai frequentato, altrimenti forse avrei qualche carica… Ma sa, chi è minchione come me, nella vita non riesce nemmeno ad accostarsi… ho provato a telefonare una volta e non me l’hanno passato, poi ho smesso, non ho il carattere, io non faccio le poste a nessuno”.
Però, se il leader del Pdl lo richiamasse per l’occasione “mica direi di no, perché dovrei? È il mio lavoro, se mi viene una bella idea”.