Sulla legge elettorale Alfano ci pensa una mattinata poi twitta:
“No a candidati paracadutati in collegi(Mattarellum), no a liste bloccate(Porcellum). Il cittadino deve scegliere eletto e premier”.
Soprattutto Ncd fa una proposta che a Renzi non piace e non può piacere: una riduzione del numero dei senatori da 315 a 210. Un piccolo taglio che non si concilia con l’idea del segretario del Pd di togliere al Senato ogni tipo di funzione elettiva.
A Renzi, che pure su Twitter è abituato a esternare, la presa di posizione non piace e la giudica un passo indietro. E sempre su Twitter risponde:
“Se Ncd dice no a una di queste tre proposte, apre un problema. Se non vogliono più fare le riforme costituzionali ce lo dicano ma sarebbero veramente una sorpresa”
Già che c’è Renzi alza il tiro e spiega che il Partito democratico, chiarisce il segretario, resterà al governo con il Nuovo centrodestra “il tempo necessario a fare approvare ius soli e la civil partenership alla tedesca”.
Paletti che sembrano messi apposta per indispettire Alfano che negli ultimi giorni ha detto più volte che mai darà il via libera ai matrimoni gay e che “l’Italia non deve diventare una sala parto per ottenere la cittadinanza”.