ROMA – Renzi: Italicum entro Natale per convincere Napolitano a rinviare dimissioni. “La nostra tenuta sta per trasformarsi nel tema dei temi” ha dichiarato il presidente dei Democratici Matteo Orfini. Il tema dei temi, un Pd solido, unico garante in Parlamento della possibilità di procedere all’attuazione delle riforme, legge elettorale e jobs act in testa: la solidità del Pd è il solo argomento che potrebbe indurre il presidente della Repubblica a restare in carica qualche settimana in più rispetto a gennaio. Chiede tempo Renzi, ma quello delle lusinghe e degli atti di stima è finito: Napolitano resta al suo posto se può ragionevolmente sperare di apporre la sua firma alla nuova legge elettorale e anche alla riforma del lavoro.
Senza grandi speranze di riuscirci, ma l’unica chance è portare a casa dei risultati e dimostrare una compattezza parlamentare. Insomma, far intravedere a Napolitano il premio al suo doppio mandato e al sacrificio del bis: firmare lui la nuova legge elettorale. Non c’è in ballo solo quella, dicono a Palazzo Chigi. L’altro tassello fondamentale dell’opera di convincimento è il Jobs Act. Un provvedimento che spacca la sinistra e provoca il durissimo scontro con i sindacati. Renzi ora vuole ridurre i danni e sta cercando un’intesa con la minoranza del Pd. (Goffredo De Marchis, La Repubblica)
Questo il senso dell’ultimatum a Berlusconi: il Patto del Nazareno esiste se però le riforme si fanno. Questo il senso dell’offerta ai partiti piccoli di una soglia di sbarramento al 3%. Per questo Renzi ha fatto mettere per iscritto nel primo vertice di maggioranza (una primizia dei suoi 8 mesi di governo) che la legislatura durerà fino al 2018, rassicurando tutti, da Berlusconi alla minoranza Pd, che una nuova legge elettorale non significa voto anticipato automatico. A patto, però, che l’Italicum venga approvato entro Natale in aula, non solo in Commissione.