Cesare Lanza: facendo pace con D’Alema, Renzi ha preso in pugno il partito
“Mi sembra chiusa la partita fra Massimo D’Alema e Matteo Renzi. È un patto chiaro. Un’amicizia lunga. Massimo si è mosso per rasserenare il clima. Sulla base di un riconoscimento esplicito: tu hai vinto, io ho perso, io riconosco la tua vittoria, tu riconosci la mia importanza” sono state le parole di Antonio Bassolino, intervistato da Claudio Cerasa per il Foglio.
L’intervista a Bassolino, che definirei spassosa è stata condotta dal giovane Cerasa, il più bravo reporter politico dell’ultima generazione, destinato a grandi traguardi. Bassolino, ex sindaco di Napoli ed ex ministro (con D’Alema), è un vecchio sapiente della sinistra italiana.
Dopo aver attirato D’Alema al seno, Renzi non si curerà più di tanto dell’opposizione interna (Bersani & Letta). Perché, dice Bassolino, non conta un… carciofo (scrive Cerasa, traducendo pudicamente).
Io penso che Renzi, gran paraculo e navigatore nato, capo naturale come tanti altri capi sempre pronto a proclami e smentite, farà il possibile per acquietare Bersani e perfino Letta, governando senza spine il suo partito.
(Per non andare tanto lontano nella memoria, più o meno come fece Craxi nel Psi, partendo da una posizione assolutamente minoritaria, sembrava addirittura un ostaggio di Mancini e Signorile… L’intesa Renzi/D’Alema è sublime sul piano puramente politico, chi siamo noi per giudicare l'(av)vincente svolta, o per rievocare le feroci facezie e i morbidi veleni che i due si scambiavano fino a pochi giorni fa?