
ROMA –ย Trovare una mediazione sulle unioni civili, un accordo per non riaprire altre discussioni e approvare il prima possibile il ddl Cirinnร . Renzi, dopo aver apertoย a Roma l’assemblea del Pd con un ricordo di Umberto Eco, ha affrontato i temi dell’agenda politica nazionale ed europea. Sulle unioni civili non rimpiange l’accordo con i pentastellati ma ora non esclude la possibilitร di un emendamento, da concordare con la maggioranza, sul quale sarebbe pronto a mettere la fiducia.
“Al Senato siamo minoranza”, afferma il premier e si dice disposto “a utilizzare tutti gli strumenti” per evitare lo stop delย provvedimento e impedire un bis dei Dico, perchรฉ “รจ in gioco laย credibilitร di tutti noi”. Renzi vede il Pd davanti a “un bivio,ย o auspicare che M5s voti la legge”, ma tenendo presente che “hanno solo l’obiettivo di fare del male al Pd” o “tentare unย accordo di governo con un emendamento su cui sono pronto aย mettere la fiducia”.
Ma in chiusura arriva netta la replica di Roberto Speranza, della minoranza Pd, che si diceย contrario a cancellare la stepchild adoption:ย “Nel 2013 si รจ fatto un congresso, vinto da Renzi, in cui la posizione era unioni civili e stepchild cosรฌ come nel programma con cui Bersani si presentรฒ alle elezioni. Se accordo di governo significa rinunciare alla stepchild io sono contrario, dobbiamo difendere le nostre idee, il nostro punto di vista e confrontarci nel dibattito parlamentare” ha detto Roberto Speranza della minoranza Pd.
“La sinistra รจย qui, uscite dal Pd”, replicano dalla Sinistra Italiana. Mentre Luigi Di Maio, deputato e componente del direttorio M5s, ospite diย Lucia Annunciata a In Mezz’Ora su RaiTre, lancia un appello: “Sulle unioni noi ci siamo al 100% il Pd la vuole votare? Oppure vuole fare propaganda sulla pelle dei diritti dei cittadini?”. Salvo poi precisare: “Noi non vogliamo votare il canguro che รจ l’autostrada verso la dittatura: questa cosa la dico da persona delle istituzioni, non possiamo votare una misura che non รจ nel regolamento parlamentare. Noi vogliamo votare il ddl articolo per articolo, emendamento per emendamento”.
Questi gli altri argomenti affrontati da Matteo Renzi all’assemblea Pd:
Le tasse. “In Italia il partito della tasse รจ la Destra, quello che ha abbassato le tasse รจ il Pd”, ha detto Renzi durante il suo intervento che ha aperto rivolgendo un pensiero a Giulio Regeni e Valeria Solesin. “Nell’assemblea di Milano a luglio in piena Expo lanciammo una provocazione sulle tasse, dicemmo che abbassarle รจ un qualcosa di sinistra. In Italia se cerchiamo un qualsiasi istituto di sondaggi vediamo che la parola destra รจ associata ad abbassamento delle tasse, sinistra all’innalzamento delle tasse. Ma รจ vero il contrario: in Italia il partito delle tasse รจ la destra, il partito che ha abbassato le tasse รจ il Pd”.
Regeni. “Pretendiamo la veritร ” sulla morte di Giulio Regeni “anche quando fa male. Se qualcuno pensa che in nome del politicamente corretto noi possiamo accontentarci di una veritร artificiale e raccogliticcia sappia che non c’รจ veritร di comodo, non c’รจ business che tenga, non c’รจ diplomazia che tenga”.
Le primarie. A Milano sembrava una situazione difficile e noi abbiamo dimostrato con forza e chiarezza che quando il popolo del Pd sceglie la strada delle primarie il risultato รจ evidente: una straordinaria forma di partecipazione. Anche se fa sorridere che dall’alto di 64 clic qualcuno ci fa la morale su qualche straniero che ha votato”.
Ue. “Oggi l’Europa deve essere un gigantesco contenitore di riforme, la solidarietร non รจ solo a senso unico. Non siamo entrati nel Pse per fare un gesto di omaggio, siamo entrati perchรจ pensiamo che l’Europa abbia bisogno di politica. O si ha il coraggio di tornare a pensare in profonditร e in grande o l’Europa diventerร un fastidioso giochino burocratico”.
Le Riforme. “Attraverso le riforme si deve dare un futuro a chi crede che l’Italia sia il piรน grande serbatoio di speranza per l’Europa. Noi siamo la politica non la tecnica”.
La classe dirigente. “C’รจ una distanza siderale tra noi e una presunta classe dirigente che per decenni ha fatto la morale alla politica per apparire cool all’ora dell’aperitivo o del brunch. Non siamo dalla parte degli illuminati aristocratici con molti veti e pochi voti che ci fanno la morale ma hanno dimostrato che non sempre con loro le cose vanno dalla direzione giusta. Fuori dai loro pregiudizi c’รจ un’Italia delle persone semplici che non meritano certi pregiudizi”.
Spending review. “Ci dicono (la Corte dei Conti, ndr) che non abbiamo fatto spending review. Vi dico solo che Cottarelli aveva proposto 20 mld di tagli, noi ne abbiamo fatti 25. E se tagli 25 miliardi di spesa pubblica รจ pacifico che il Pil non cresce a sufficienza perchรฉ parte viene dalla spesa pubblica”.
Unioni civili. “Che paura possono fare due persone che si amano? Che paura possono fare quelle che chiedono di avere un’unione fra di loro. A me fanno paura quelli che si odiano non quelli che amano”. “Visto com’era la situazione, abbiamo deciso di fare l’accordo con Grillo e i Cinque stelle. Basta farci del male: non ci saremmo mai perdonati di non fare quel tentativo. Capisco la sindrome Lucy e Charlie Brown, quella di staccarsi dal padrone all’ultimo minuto. Ma loro hanno l’obiettivo fare il male del Pd, noi abbiamo l’obiettivo di fare il bene dell’Italia. Sappiamo che c’รจ un tentativo chiaro di riaprire la discussione sulle unioni civili e non approvare la legge neanche nel corso del prossimo anno. Nelle prossime ore ci sarร un’assemblea del Senato. Io sono disponibile a partecipare. Ci sono due alternative secche. La prima รจ far finta di niente e sperare che i M5s non abbiano la sindrome Lucy. La seconda รจ immaginare un accordo di governo, con un emendamento sul quale dobbiamo essere pronti anche a mettere la fiducia”.
Le cicatrici. “La comunicazione non รจ il pallino del segretario pro tempore, ma รจ la soluzione per non rosicare, non perdere, non perdersi. Io da solo non ce la faccio. Ci sono due alternative: una discussione tra correnti su come andiamo alle elezioni. Ma amici del Pd impariamo dalle nostre cicatrici: quando ci siamo ridotti a parlare di noi e solo di noi abbiamo perso la strada. Dobbiamo parlare al Paese con il tam tam e il porta a porta perchรฉ il Pd possa essere l’ancora di speranza del nostro Paese”.
Girare l’Italia. “Noi dobbiamo tornare a girare piรน l’Italia e stare meno nei palazzi. Nelle prossime settimane dovrรฒ essere molto di piรน dove i posti di lavoro si producono”.
No a tessere in blocco. “Non รจ possibile che al Pd si iscrivano in blocco 400 persone con una carta di credito. Non รจ giusto, non รจ lecito, non รจ legittimo. Il partito non si deve scalare con le tessere ma con le idee. Siamo l’unico partito a avere un bel confronto dialettico tra maggioranza e opposizione – qualcuno dice troppo, io dico che non รจ mai troppo – ma sul territorio dobbiamo avere la forza di essere dinamici e non accettare operazioni discutibili”.
Basta ricatti. Renzi non vuole piรน accettare “ricatti” nel Pd. “A chi immagina su singoli provvedimenti – unioni civili, riforme, jobs act – di dire ‘o fate come voglio io o me ne vado’, la mia risposta รจ una, a quattro lettere: ciao. Non si puรฒ pensare di fare del Pd un partito nel quale si sta soltanto quando si condivide tutto. Si fa uno sforzo di mediazione, si ascoltano tutti, ma non รจ pensabile di minacciare gli altri, o fai cosรฌ o me ne vado”.
