MILANO – Renzo Bossi è indagato per diffamazione. Il figlio del Senatur, dimessosi dal consiglio regionale dopo lo scandalo nella Lega Nord legato alla gestione particolare dei fondi del partito, è accusato di aver offeso Davide Caparini con un post al veleno su Facebook. La mattina di sabato 16 giugno il Trota si è presentato in procura a Brescia ed è stato interrogato dal procuratore della Repubblica Fabio Salamone e dal sostituto procuratore Carlo Pappalardo.
Il reato, che gli viene contestato sarebbe stato commesso il 14 aprile scorso, mentre la querela risale al 15 maggio. A presentare querela contro Bossi jr è stato il leghista Davide Caparini, assistito dall’avvocato Denise Pedrali del Foro di Brescia. Caparini ha presentato querela ritenendo assolutamente offensivo quanto postato su Facebook da Renzo Bossi in risposta a un suo quesito “Ma Renzo Bossi si è dimesso anche dalla Lega oltre che dal consiglio regionale?”.
“Caro Davide — è il contenuto del post di risposta digitato alle 3 di notte — vorrei ricordarti, visto che hai la memoria corta che dalle intercettazioni (pubblicate sull’Espresso) risulta che tu abbia chiesto 850.000 euro alla Lega per la questione Frigerio in tribunale, quando il titolo delle rate da pagare, che il giudice ha deciso, sono di 400.000 euro… Gli altri 450.000? Quindi confido anch’io nelle tue dimissioni”. Un botta e risposta finito in Procura.