BRESCIA – Adesso che la Lega รจ tornata partito di lotta e d’opposizione, il Fattoquotidiano fa un viaggio nel mondo del Carroccioย tanto teso negli ultimi tempi. Elisabetta Reguitti e Ferruccio Sansa ricordano le tappe dell’evoluzione del partito di Umberto Bossi, amato dal basso nel profondo nord e diventato poi vetrina anche per il figlio del Senatur Renzo detto “Il Trota”.
“A Brescia la rottura รจ arrivata con Renzo Bossi. Il Trota fu paracadutato in un collegio blindato, ma quella che pareva una vittoria si รจ rivelata il primo malessere del Carroccio. Oggi la vecchia guardia รจ al tramonto. Una volta comandava la gente della Valcamonica, lโinvincibile famiglia Caparini. Il padre Bruno ospitava Bossi nel castello di Ponte di Legno. Poi qualcosa si รจ rotto: il Senatรนr ha cambiato meta. Ma i Caparini non se la passano male: Bruno, nonostante i rovesci della sua Tecas Cavi, รจ stato ritenuto adatto per diventare consigliere di sorveglianza del colosso pubblico A2A. Ed eccolo nella fondazione del teatro Grande di Brescia. Il curriculum politico forse ha avuto un peso. Poi รจ toccato al figlio Davide, 44 anni. Giร , difficile dire di no al Trota, quando Caparini jr. a 29 anni era in Parlamento. Lo stesso Davide che (pur essendo parlamentare) fa il giornalista del Tg Nord. Proprio quel Davide che, ricordano le cronache, invitava a non pagare il canone e poi si รจ โritrovatoโ segretario di Presidenza nella Commissione di Vigilanza Rai. A Brescia hanno storto il naso. Ai congressi provinciali il Cerchio Magico di Bossi รจ stato umiliato dai maroniani. Resta Daniele Molgora, ex sottosegretario di Tremonti e attuale presidente della Provincia. Ma le leve del potere leghista hanno abbandonato la Valcamonica. Ecco emergere Fabio Rolfi, รจ segretario provinciale della Lega e vicesindaco. Perรฒ con il nuovo corso gli scandali non sono spariti”, raccontan0.
E ancora Reguitti e Sansa parlano degli scandali, descrivono scenari da “parentopoli leghista” con poltrone che sarebbero state assegnate ad hoc delle societร partecipate e delle Asl: “Prima cโรจ stata la storia brutta, e mai chiarita, del dossieraggio in salsa verde: fascicoli con intercettazioni e accuse rivolte soprattutto ai leghisti non ortodossi. Questioni di sesso, non di politica, come ha raccontato Giulio Arrighini, leghista dissidente cui erano stati offerti (ma ha rifiutato). La storia รจ finita in cronaca giudiziaria: Monica Rizzi รจ indagata (anche se respinge le accuse allโopposta fazione). Sรฌ, la โzarina biondaโ del Cerchio Magico di Bossi, ripagata del suo impegno a favore del Trota con lโassessorato regionale allo Sport e ai Giovani. (…)Cโรจ lโimmancabile โparentopoliโ con la signora Rolfi che fa piazza pulita degli avversari nei concorsi: vince un posto in Provincia, quarta su ottocento. Poi corre per la Asl di Milano. ร diciottesima, ma ottiene un posto a tempo indeterminato. Il secondo giorno di lavoro si mette in aspettativa per assumere un posto a tempo determinato in Regione. Pare destinata alla segreteria del leghista Daniele Belotti”.
