Riforma giustizia, diritto all'oblio sui motori di ricerca per chi verrà assolto (foto Ansa)
Diritto all’oblio sui motori di ricerca per chi verrà assolto. Per gli indagati o imputati che risultano assolti è in arrivo il cosiddetto “diritto all’oblio” sui motori di ricerca sulla Rete, attraverso la deindicizzazione delle notizie relative ai procedimenti penali a loro carico. Lo prevede un emendamento alla riforma del processo penale presentato da Enrico Costa (Azione), a cui il governo e il relatore Franco Vazio hanno dato parere positivo, e che verrà dunque approvato oggi dalla Commissione Giustizia della Camera.
Arriva l’arresto in flagranza per il marito o ex marito o compagno violento che viola i provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, violazioni che dal 2001 sono perseguiti come reati autonomi e non più come aggravante, ma che non prevedevano l’arresto il flagranza. Lo prevede un emendamento di Italia Viva, a prima firma di Lucia Annibali, alla riforma del processo penale a cui il governo e il relatore Franco Vazio, come per il caso del diritto all’oblio, hanno dato parere favorevole e che verrà dunque anch’esso approvato.
Attualmente è previsto l’arresto in flagranza per i maltrattamenti contro i familiari e i conviventi, ed anche per il reato di stalking. Tuttavia per chi violava il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa o il provvedimento di allontanamento dalla casa familiare non era previsto l’arresto in flagranza, ma solo una pena detentiva in caso di condanna. “Sono situazioni – ha commentato Annibali – che purtroppo si sono verificate di frequente negli episodi di violenza verso le donne da parte di ex mariti o ex compagni”. L’arresto il flagranza evita quindi che dalla minaccia l'”ex” passi ai fatti con esiti tragici, come in passato è accaduto.