
Riforma Madia, assunzioni nella Pa per chi è precario da tre anni
ROMA – Il piano straordinario di assunzioni previsto dalla riforma Madia interesserà quanti hanno maturato almeno tre anni di servizio, anche non continuativi, di contratti precari.
Il ministro ha convocato per mercoledì pomeriggio alle 15,30 le organizzazioni sindacali per discutere “del riordino della disciplina del lavoro pubblico”. Oltre a Cgil, Cisl e Uil, saranno presenti a Palazzo Vidoni altre dieci sigle sindacali (Cisal, Cgs, Cida, Codirp, Confedir, Confsal, Cosmed, Cse, Usb, Usae). L’oggetto dell’incontro è il “riordino della disciplina del lavoro pubblico”, incluse le “questioni annesse” alla delega per la riforma.
Gli altri punti della riforma. Telelavoro e altre formule flessibili per venire incontro a mamme e papà con l’obiettivo di conciliare i tempi di vita e lavoro dei dipendenti pubblici. Il governo sta lavorando a una direttiva ad hoc per dare attuazione a quanto previsto dalla riforma Madia, dove si prevede che almeno il 10% dei dipendenti pubblici, dove lo richiedano, entro il 2018, possa avvalersi di nuove modalità spazio-temporali di lavoro. Nella stessa direzione vanno le convenzioni con gli asili nido e le misure per agevolare il ricorso al part-time. La delega Madia prevede, infatti, che le amministrazioni stringano accordi con nidi e scuole dell’infanzia, sempre nei limiti delle risorse disponibili. Viene aperta anche la possibilità di organizzare, anche d’intesa con altre amministrazioni, campi estivi per i figli dei dipendenti: servizi di supporto alla genitorialità aperti durante i periodo di chiusura delle scuole. Le linee guida per procedere su questo fronte dovrebbero rientrare nella direttiva che la ministra della p.a, Marianna Madia, starebbe stendendo insieme alla sottosegretaria Maria Elena Boschi, che ha la delega alle pari opportunità.