ROMA – Riforme costituzionali, il Partito democratico trova l’accordo al suo interno su due ‘nodi’ del disegno di legge Boschi: l’articolo 21 sull’elezione del presidente della Repubblica e l’articolo 39, cioè la norma transitoria per l’elezione del Senato. Mentre sull’articolo 17, che riguarda la maggioranza deputata a deliberare lo stato di guerra, Forza Italia ha votato a fianco della maggioranza dem, facendo infuriare gli altri partiti di opposizione e allo stesso tempo facendo naufragare il progetto di inviare insieme a loro una lettera al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
In serata, però, il capogruppo dei senatori di Forza Italia, Paolo Romani, ha annunciato di aver inviato la lettera a Mattarella: non ne ha spiegato i contenuti per garbo istituzionale, ma si tratta in sostanza di una relazione sull’andamento dei lavori sulle riforme costituzionali. Nelle stesse ore è risalita la tensione con la Lega. “Chi esce, chi insulta, chi parla di patti del Nazareno inesistenti non sa nulla e forse non merita un posto in Parlamento”, ha detto Romani dopo l’attacco a Forza Italia per il voto con cui ha fatto da “stampella” al governo su un emendamento.
Sui passi in avanti nell’approvazione delle riforme costituzionali in discussione al Senato il capogruppo dei senatori del Pd, Luigi Zanda, ha parole di elogio verso la maggioranza: “La maggioranza è solida, ha i voti per portare il provvedimento all’approvazione definitiva. E’ un dato inconfutabile: ogni votazione ha avuto una differenza maggioranza-opposizione di 60-70 voti”.