Per il Colosseo no ma forse per ristrutturare il porto di Civitavecchia o la discesa a mare sulle coste di Capri ci toccherà mettere mano al portafogli. Ci toccherà pagare nuove tasse. Con il decreto Calderoli attuativo del federalismo fiscale (verrà approvato dal Consiglio dei ministri entro fine anno) il patrimonio immobiliare statale passerà a Regioni, Province, Comuni e (quando ci saranno) Città metropolitane. Un trasferimento con tutti gli onori e e soprattutto gli oneri.
Gli enti locali, infatti, dovranno farsi carico delle spese di manutenzione e ristrutturazione di porti, spiagge, acquedotti, miniere, ma anche di case, terreni e monumenti non considerati “di rilevanza nazionale”. Queste spese graveranno sulle tasche dei cittadini nella forma di “tasse di scopo”, che verranno attuate dallo stesso decreto Calderoli. E a giudicare dallo stato di salute dei beni demaniali, l’alto costo da pagare ricadrà tutto sui cittadini.
Certo, come scrive sul Corriere della Sera Sergio Rizzo, il primo articolo del decreto, oltre a prevedere le tasse di scopo imposte dagli enti locali, dice che i cittadini possono essere rimborsati «qualora la valorizzazione del bene generi una redditività che lo consente». C’è anche la possibilità che la tassa venga restituita interamente nel caso in cui i lavori di ristrutturazione della spiaggia, aeroporto, monumento non partano entro due anni dal progetto esecutivo o non vengano ultimati entro 5 anni. Ma siamo in Italia ed è tutto da vedere che qualcuno otterrà un rimborso.
Ma quali beni oggi in possesso dello Stato, per la ristrutturazione dei quali verremo chiamati a pagare nuove tasse, passeranno a Regioni, Province e Comuni? Con l’attuazione del “federalismo demaniale” gli enti locali diventeranno proprietari di spiagge, porti, acquedotti, isole dei fiumi, miniere, caserme, poligoni militari, case, palazzi (ma non quelli che hanno «finalità istituzionali o governative» e terreni.
L’unico dubbio riguarda i monumenti. L’articolo 4 del provvedimento include nella lista anche «i beni assoggettati a vincolo storico, artistico e ambientale che non abbiano rilevanza nazionale». Su questo punto potranno sorgere dei problemi. L’Arena di Verona, gli scavi di Pompei, la villa romana di Piazza Armerina rimarranno allo Stato o passeranno sotto la tutela di Regioni, Province e Comuni?
