Roberta Pinotti e l’aereo “blu”. Rischia indagine e candidatura al Colle

Roberta Pinotti e l’aereo “blu”. Rischia indagine e candidatura al Colle

ROMA – Roberta Pinotti e l’aereo “blu”. Rischia tribunale ministri e candidatura al Colle. “Il ministro Pinotti ha mentito, si dimetta” chiedono a gran voce i Cinquestelle. In predicato di spiccare il volo verso il Colle più alto, l’attuale ministro della Difesa Roberta Pinotti rischia davvero di restare a terra a causa di un aereo? La procura indaga ma per ora il ministro non è inquisito, il pm Giuseppe Pignatone si rifiuta di commentare alcunché, compresa l’eventuale iscrizione sul registro degli indagati.

Il caso del volo “di addestramento” su misura del ministro Roberta Pinotti potrebbe arrivare al Tribunale dei ministri entro fine novembre, intralciando la sua corsa al Quirinale. Il procedimento nato dall’esposto dei deputati M5S Luca Frusone e Alessandro Di Battista potrebbe subire questo destino: entro la fine di questa settimana il ministro potrebbe essere iscritto sul registro degli indagati dal pm Roberto Felici.

Ed entro fine novembre il procuratore capo Giuseppe Pignatone potrebbe trasmettere il fascicolo al Tribunale dei ministri. Le conseguenze politiche sarebbero pesanti: le eventuali indagini entrerebbero nel vivo proprio alla vigilia della corsa per il Quirinale che vede Roberta Pinotti in buona posizione. (Marco Lillo, Il Fatto Quotidiano)

Lo scoop di La7: piani di volo modificati. A rinfocolare la polemica, un servizio trasmesso ieri dal Tg di La7, che – sulla base di tabulati Enav – dimostrerebbe come il piano volo del Falcon 50 dell’Aeronautica partito da Ciampino e diretto a Genova sia stato cambiato per adattarlo alle esigenze del ministro, di ritorno dal vertice Nato a Cardiff con l’Airbus che prima aveva lasciato a Firenze il premier Matteo Renzi.

“Il piano volo – dicono i deputati M5S – è stato cancellato alle 18:04 e riscritto alle 18:06, in concomitanza, guarda caso, dell’orario del decollo stimato dell’Airbus del premier Renzi da Firenze, sul quale c’era proprio la Pinotti. Altro che missione di addestramento, è ormai evidente che il volo in questione non era stato ritagliato sulle necessità dei piloti, ma del ministro Pinotti, che in questo modo ha usato illegittimamente una proprietà dello Stato per i suoi fini personali. E’ una vergogna: come titolare della Difesa guadagna oltre centomila euro lordi l’anno, ci domandiamo perché non abbia preso un volo civile o un treno per rientrare a casa. Noi – concludono – lo chiamiamo abuso di potere”.

L’Aeronautica militare: nessun trattamento di favore. “Come già avvenuto nei giorni scorsi, l’Aeronautica Militare è intervenuta per ribadire che il volo contestato era “una missione addestrativa pianificata il 2 settembre e programmata per il 5 settembre con decollo previsto alle ore 21.30 per la tratta Ciampino-Genova. Il 4 settembre il programma di volo veniva firmato, inviato ed inserito nel sistema con l’approvazione del Comandante di Stormo senza alcuna variazione. Il 5 settembre il volo veniva eseguito senza ulteriori modifiche con un decollo alle 21.15. Ritardi ed anticipi sugli orari previsti sono aggiustamenti che non costituiscono variazioni rispetto a quanto pianificato e sono di ordinaria gestione a cura del Comandante dell’aeromobile”.

 

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Warsamé Dini Casali