
MILANO – Dopo la bufera sulle vacanze Roberto Formigoni ha paura di chi gli sta voltando le spalle e ha invitato i consiflieri regionali del Pdl della Lombardia a spedirgli un fax con scritto: “Presidente, siamo con te”.
I dettagli sui suoi viaggi intanto si fanno, sui giornali, sempre più fitti. Repubblica parla di carte di credito, su cui ci sarebbero i pagamenti dei viaggi del governatore. Ci sarebbero anche prelievi in contanti “fino a 90mila euro alla volta, per un totale di 2 milioni. Dall’analisi dei movimenti bancari dei numerosi conti correnti di Pierangelo Daccò, arrestato per il crac del San Raffaele e per la distrazione all’estero dei soldi della fondazione Maugeri”.
Ecco un esempio: Tra l’11 e il 23 dicembre 2008, alla vigilia della “missione” ai Caraibi con scalo a Parigi, dalla banca Raiffeisen di Lugano – come mostrano i documenti prodotti dal fiduciario svizzero di Daccò, Giancarlo Grenci – si registrano quattro prelievi, per un totale di 74mila euro. A partire dai primi giorni di gennaio, altri prelievi: 20, 40, 50, 10, 20mila euro, per un totale di 150mila. A cosa
