Per evitare il dissesto di bilancio, il sindaco Gianni Alemanno ha lanciato un appello a tutte le forze politiche di Roma, compresa l’opposizione, e alle forze economiche e produttive della città per chiedere che all’ interno del decreto finanziario previsto a giugno, il governo, come si era preso l’impegno di fare, renda strutturale i 500 milioni di euro per il piano di rientro del debito pregresso.
“Tremonti – ha detto il sindaco – mi ha dato assicurazioni che nel decreto finanziario di giugno ci sarà questo intervento del governo altrimenti il dissesto sarà inevitabile. Prima di allora mi ha detto Tremonti di non avere risorse ed è per questa ragione che abbiamo dovuto rinviare il bilancio successivamente a quella data, quindi entro il 31 luglio”.
“Il governo – ha ammesso Alemanno – ha avuto un’oscillazione di comportamento e questo è criticabile, però non viviamo in tempi normali, c’é stato il terremoto dell’Abruzzo e una crisi economica nazionale ed internazionale. Oggi l’imbarazzo in cui ci troviamo è che il governo chiederà sacrifici a tutti i Comuni e qui Roma, invece, è in controtendenza”.
Secondo Alemanno proprio perché ci sono stati, e ci sono ancora, problemi economici oggettivi è necessario che le forze politiche di Roma siano unite.
“Non temo ingerenze da parte della Lega per i 500 milioni – ha detto Alemanno – quello che temo, visti i tempi, è che i parlamentari del nord e del sud non comprendano gli sforzi straordinari per Roma. Per questo non aiuta sollevare polveroni” come quello che, secondo il sindaco, stanno facendo i presidenti dei municipi di centrosinistra sul bilancio.
La protesta dei municipi per Alemanno è “demagogica e falsa. Ieri ho telefonato a Veltroni dicendo che purtroppo a causa della manifestazione in Campidoglio – ha concluso – saremo costretti a ribadire la vostra responsabilità sul bilancio”.