Roma batte Lega: niente ministeri al Nord, solo uffici

ROMA – Niente ministeri al Nord, ma solo uffici di rappresentanza. Stando a quanto riportato dall’agenzia Ansa, alla fine sarebbe passata la linea “dura” del Pdl romano, e la Lega dovrebbe accontentarsi delle briciole.

L’accordo sarebbe giunto nella notte tra il 20 e il 21 giugno nel meeting dei vertici del Pdl a Palazzo Grazioli. Nella residenza romana di Berlusconi c’erano, oltre al presidente del Consiglio e agli Stati Generali pidiellini, anche due big del Carroccio: il ministro per la Semplificazione Normativa Roberto Calderoli e il capogruppo alla Camera Marco Reguzzoni.

L’intesa, dice l’Ansa, prevede che ci sarà un ordine del giorno congiunto Lega Nord-Popolo della libertà in cui si confermerà che ad essere distaccati saranno solamente degli uffici ministeriali di rappresentanza, seppur operativi.

L’Ansa cita diversi partecipanti all’incontro: i presenti avrebbero sottolineato che nel corso della serata sarebbe stato sentito al telefono il sindaco di Roma, Gianni Alemanno.

Le insistenti richieste della Lega (uno dei più pressanti era stato proprio Calderoli) avevano spinto Alemanno e la governatrice laziale Renata Polverini a una situazione drastica, come quella della raccolta di firme da opporre a quella organizzata proprio da Calderoli.

Le continue polemiche tra i romani e il popolo leghista sulla vicenda hanno portato anche ad un siparietto folkloristico durante il raduno di Pontida: alcuni militanti leghisti hanno intonato un coro che recitava senza mezzi termini “Alemanno pezzo di merda”. Tra loro c’era anche l’eurodeputato leghista Matteo Salvini.

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Alberto Francavilla