“Avanti popolo”: dal 14 gennaio in mostra a Roma la storia del Pci

In un “Acquario romano” tinto di rosso per l’occasione, si inaugura a Roma il 14 gennaio la mostra “Avanti popolo. Il Pci nella storia d’Italia”, presso la Casa dell’Architettura di Roma, in Piazza Manfredo Fanti, 47. La mostra, che ripercorre la storia del Partito comunista italiano, durerà fino al 6 febbraio ed è fra le manifestazioni dedicate al 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia.

In un ricco intreccio tra documenti cartacei e multimediali, manifesti e file audio (1500 immagini e oltre 200 video) la mostra ha l’intento di aprire al pubblico i “tesori” di diversi archivi storici: quello dell’Istituto Gramsci, della Fondazione Cespe, dell’archivio dell’Unità, del Crs, della Fondazione Di Vittorio, dell’Udi, dell’Archivio audiovisivo del Movimento operaio, dell’Istituto Luce e degli archivi della Rai.

La gran parte dei documenti è stata digitalizzata ed è visionabile sui diciotto touch-screen che compongono l’allestimento. Al piano superiore uno spazio dedicato alla grafica, con contributi originali creati per l’occasione, e due esposizioni: “Progetti, confronti, incontri” (34 designer interpretano il Pci) e “Bobo e Cipputi. Due comunisti di carta”, con le vignette di Staino e Altan.

La mostra è scandita da stazioni multimediali. Alcuni sono suddivisi cronologicamente. Si parte con gli anni che vanno dal 1921 al 1943, poi dal ’43 al ’48, dal ’48 al ’56 fino all’ultima tranche, 1979-1991, fino alla scissione che ha portato alla nascita di Rifondazione comunista. Altri touch-screen vanno per temi, ad esempio “Donne in lotta”, “Partigiane e partigiani”, “Enrico Berlinguer”, “Il popolo in piazza”.

Ci sono infine i documenti cartacei, come i fogli con l’intervento autografo di Enrico Berlinguer alla Camera, nel 1978, le copie ingiallite dei giornali ‘Il Comunista’ o ‘Il Soviet’, la prima tessera, quella del 1921, volantini, appunti manoscritti, i quaderni dal carcere di Gramsci, ecc.

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luiss_vcontursi