RIMINI – ''Dopo 17 anni, nel Pdl puo' darsi che si ponga un problema di rappresentativita'''. Lo ha detto al Meeting di Cl il ministro per lo Sviluppo economico Paolo Romani.
''Nel partito carismatico in cui milito – ha spiegato Romani – non c'era il problema di scegliere il leader: il leader era Berlusconi ed in lui tutti, a partire da me, ci siamo riconosciuti e per seguirlo abbiamo lasciato il mondo del lavoro per impegnarci in politica. Ma oggi, dopo 17 anni, puo' darsi che si ponga un problema di rappresentativita'''.
Romani punta il dito sui partiti attuali, ''oggi fondamentalmente destrutturati e senza un meccanismo di elezione della classe dirigente, per cui bisogna trovare dei meccanismi nuovi''.
E Romani ha preso come esempio la ''rivoluzione perfetta'' della Tunisia ''dove il popolo della Rete ha mandato a casa la precedente classe dirigente ma non la ha sostituita: ha dato vita ad un governo tecnico dopodiche' con le elezioni la parola passera' alla gente''.
Da qui l'accenno ai ''22 milioni di italiani che stanno su Facebook, che hanno una straordinaria capacita' di generare consenso, di cui la politica non puo' dimenticarsi''. Da qui la proposta: ''dobbiamo rivoluzionare i partiti, mettere qualcosa di nuovo, esprimere qualcosa di diverso nella consapevolezza che la opinione pubblica oggi non e' piu' fatta solo dai giornali o dalle televisioni ma dal popolo di internet''.